06 Novembre 2018, 10:17
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PALERMO – Nonostante le condizioni meteo siano migliorate, il sole non restituisce l’acqua ai palermitani. La situazione resta critica e arriva l’annuncio: “Domani, mercoledì 7 novembre, scuole chiuse a Palermo. Terminata fase di svasamento fango da Poma e Rosamarina. In corso analisi per verificare possibilità di utilizzo dell’acqua. In ogni caso bassa pressione in città durerà in base alle zone non meno di altre 24/36 ore”.
Poi in serata, i tecnici dell’Amap hanno comunicato “che i prelievi di acqua effettuati in serata alla diga Poma mostrano una consistente riduzione della torbidità, scesa sotto i 500 Ntu (aveva raggiunto i 150.000 nei giorni scorsi)”. “A breve riprenderà quindi – afferma una nota – il trattamento di potabilizzazione dell’acqua di quell’invaso che sarà poi immessa nell’acquedotto che serve i comuni della fascia costiera e la zona nord della città di Palermo. E’ previsto che l’acqua potabilizzata arrivi in città non prima di 24 ore, dopo aver riempito le condotte e i serbatoi collocati lungo il percorso”. Resta al momento impossibile il prelievo dell’acqua dalla diga Rosamarina, “nel cui lago i fiumi hanno trasportato fino ad oggi ingenti quantitativi di fango, detriti e materiali inerti”.
Intanto da stamattina i tecnici della Regione, cui spetta la gestione e la manutenzione degli invasi, sono a lavoro: “E’ in atto uno scarico direttamente dai fondali del Poma e Rosamarina del fango e i detriti per cercare di ripulire il più possibile l’acqua – ha detto Maria Prestigiocomo, presidente Amap – questo dovrebbe riportare i livelli di impurità a valori accettabili. Ma per riattivare il potabilizzatore ci vorrà comunque qualche giorno. Faremo di tutto per ripristinare il servizio nel minor tempo possibile”.
Al momento quindi nessun aumento della pressione in rete, in altre parole ancora rubinetti a secco in molte zone della città. Ma se fino a lunedì l’Amap non forniva una data precisa sulla ripresa delle attività di depurazione dell’acqua, oggi la Protezione civile avanza un’ipotesi che fa ben sperare. Mercoledì 7 novembre probabilmente il potalizzatore potrebbe tornare in funzione, fatto che potrebbe normalizzare la situazione idrica gradualmente nei prossimi giorni. Di certo c’è che fino a venerdì mattina la pressione continuerà ad essere insufficiente per soddisfare il fabbisogno del capoluogo e dei comuni limitrofi.
Le difficoltà nella distribuzione dell’acqua in città, che ieri la stessa Prestigiacomo ha definito “paradossali”, derivano dalla scarsa manutenzione degli alvei dei fiumi e dei fondali degli invasi cittadini pieni ormai di ogni tipo di detrito, fango e impurità. Situazione che è peggiorata fino al collasso dopo le piogge torrenziali della settimana scorsa, che scaricando acqua in maniera dirompente nelle dighe, ha smosso talmente le acque degli invasi da rendere tutta l’acqua una melma che i potabilizzatori non sarebbero stati in grado di filtrare. Dopo quello Poma, da lunedì ha cominciato a dare gli stessi problemi anche l’invaso Rosamarina, costringendo Comune e Amap a programmare un drastico taglio della fornitura idrica per evitare la distribuzione di acque impure ai cittadini.
Da Isola delle Femmine a Baida, passando per il centro storico, e verso sud est fino a Bagheria, ormai la rete è pressoché bloccata, facendo ripiombare la città nell’incubo della siccità che non si viveva ormai dagli anni novanta. Un incubo che si era evitato perfino l’anno scorso, quando il problema era la scarsità di piogge che aveva ridotto gli invasi a insignificanti pozze d’acqua. Così, anche se non c’è ancora una comunicazione ufficiale da parte dell’Amministrazione comunale, la numero uno di Amap non può escludere lo stop anche di alcuni servizi essenziali da sempre garantiti in queste circostanze: “E’ possibile che da domani sarà necessario chiudere le scuole”.
Resteranno pienamente attivi gli ospedali e le cliniche: “Per ospedali e strutture sanitarie – ha spiegato Prestigiacomo – l’erogazione dell’acqua verrà garantita soprattutto grazie al trasporto in autocisterne messe a disposizione dalla Protezione civile. Per esempio per la clinica Maddalena, già in grave sofferenza perchè situata nella zona nord della città, una delle più colpite, abbiamo già provveduto al rifornimento. E così faremo dove ce ne sarà bisogno”.
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06 Novembre 2018, 10:17