“Favorì una ditta in un appalto”| condannato ex dirigente comunale

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21 Marzo 2012, 16:42

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Regge l’accusa di tentata concussione e cadono in prescrizione quelle di corruzione e falso. Sconto di pena in appello per Antonino Martinico, ex capo del servizio Geologia e geotecnica del comune di Palermo. E’ stato condannato a tre anni e mezzo di carcere contro i sei inflitti in primo grado.
Martinico avrebbe minacciato gli imprenditori veneti che stavano per aggiudicarsi una gara da sei milioni di euro per il consolidamento del Monte Pellegrino che sovrasta il cimitero dei Rotoli: pretendeva che utilizzassero il materiale di un’azienda svizzera. Per fare saltare la gara, già aggiudicata, avrebbe anche falsificato un documento. Non aveva però fatto i conti con i titolari della Consores srl, del Consorzio triveneto rocciatori e della Unirock srl, che lo hanno denunciato e si sono costituiti parte civile nel dibattimento.
Secondo l’accusa le tre aziende sarebbero state penalizzate per essersi rifiutate di utilizzare materiale prodotto dalla ditta svizzera “Geobrugg Fatzer”. Martinico, che nel ’97 finì in carcere, avrebbe cercato di favorire l’azienda elvetica assieme ad altre cinque persone, processate separatamente. Si tratta dei componenti della commissione comunale per il vaglio delle offerte, presieduta proprio da Martinico e composta da Nicola Nocilla, Antonio Dino, Marcello Riggio e Mario Carollo. Con loro è a giudizio anche il legale rappresentante della Geobrugg in Italia, Gabriele Giuseppe Guglielmini.
Un appalto, quello del cimitero dei Rotoli, necessario per superare l’emergenza sepolture. Gli unici campi di inumazione disponibili ricadono proprio nella zona interdetta dopo i crolli. Dopo lo stop per un ricorso al Tar l’appalto e’ stato riassegnato.

Regge l’accusa di tentata concussione e cadono in prescrizione quelle di corruzione falso. Sconto di pena in appello per Antonino Martinico, ex capo del servizio Geologia e geotecnica del Comune di Palermo. E’ stato condannato a tre anni e mezzo di carcere contro i sei inflitti in primo grado. Martinico avrebbe minacciato gli imprenditori veneti che stavano per aggiudicarsi una gara da sei milioni di euro per il consolidamento del Monte Pellegrino che sovrasta il cimitero dei Rotoli: pretendeva che utilizzassero il materiale di un’azienda svizzera. Per fare saltare la gara, già aggiudicata, avrebbe anche falsificato un documento. Non aveva però fatto i conti con i titolari della Consores srl, del Consorzio triveneto rocciatori e della Unirock srl, che lo hanno denunciato e si sono costituiti parte civile nel dibattimento. Secondo l’accusa le tre aziende sarebbero state penalizzate per essersi rifiutate di utilizzare materiale prodotto dalla ditta svizzera “Geobrugg Fatzer”. Martinico, che nel ’97 finì in carcere, avrebbe cercato di favorire l’azienda elvetica assieme ad altre cinque persone, processate separatamente. Si tratta dei componenti della commissione comunale per il vaglio delle offerte, presieduta proprio da Martinico e composta da Nicola Nocilla, Antonio Dino, Marcello Riggio e Mario Carollo. Con loro è a giudizio anche il legale rappresentante della Geobrugg in Italia, Gabriele Giuseppe Guglielmini.Un appalto quello dei Rotoli necessario per superare l’emergenza sepolture. Gli unici campi di inumazione disponibili ricadono proprio nella zona interdetta dopo i crolli. Dopo lo stop per un ricorso al Tar l’appalto e’ stato riassegnato.

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