Da Ferrandelli no all’intesa con Ncd |”Voglio faccia a faccia con Crocetta”

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05 Settembre 2015, 13:59

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PALERMO – “Chi non ha messo mano in 3 anni ad una macchina burocratica arcaica secondo i principi di semplificazione, trasparenza ed efficienza, chi non ha colmato il grave ritardo accumulato negli anni nella spesa dei fondi europei, chi non ha creato opportunità di sviluppo in termini di crescita e di inclusione sociale, chi ha bloccato innovazione e modernità in Sicilia, può avere ancora voce in capitolo? Una classe dirigente inadeguata che ha bloccato l’isola può ancora farci la lezioncina su come far ripartire la Sicilia e il Sud?”. Lo dice l’ex deputato regionale Fabrizio Ferrandelli parlando della Festa de l’Unità e chiedendo agli organizzatori un confronto con il presidente della Regione Crocetta.
“Questa classe dirigente siciliana che ha preso in ostaggio il Pd e questo governo regionale che ha preso in ostaggio i siciliani – dice Ferrandelli – non hanno più titolo a parlare. Hanno fatto sì che tutto rimanesse immobile per conservare, senza intralci, le loro comode poltrone, le loro posizioni dominanti. E, ancor più grave, continuano a perseverare in questo disastroso disegno. Prova ne è, in queste ore, il corteggiamento imbarazzante del Pd all’Ncd e il matrimonio che celebrerà il vicesegretario del Pd Guerini alla Festa de L’Unità tra i democratici e alcuni cespugli di gattopardiana memoria. Come se la soluzione ai problemi della Sicilia fosse quella di aggiungere un posto a tavola e non quella di staccare immediatamente la spina e immaginare una nuova stagione. Guerini dovrebbe prendere il microfono alla festa de l’Unita e, rivolgendosi al popolo democratico e ai siciliani, avviare le procedure di fallimento di un governo e di una classe dirigente e non legittimare il quarto rimpasto in tre anni”.
Per l’ex deputato “il tema non è aprire ai moderati, ma chiudere la porta in faccia a una classe politica trasversale, protagonista di fallimenti e di trasformismi. Ma ci vuole coraggio, quel coraggio che ha mi ha spinto a lasciare la comoda poltrona, a rinunciare all’onorevolissimo stipendio e, insieme a tanti coraggiosi, a girare in lungo e in largo la Sicilia per convincere i siciliani che solo una nuova classe dirigente può far ripartire la Sicilia e il Sud. Perché chi ha avuto responsabilità di governo in questi 3 anni non può presentarsi alla festa come la soluzione dei problemi della Sicilia. Non può parlare di cambiamento. Questo vorrei raccontare alla festa, magari con un faccia a faccia con Crocetta. Io non ho paura e l’ho dimostrato con i fatti, il Pd siciliano avrà coraggio?”.

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05 Settembre 2015, 13:59

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