L’esasperazione unisce i rappresentanti sindacali al termine del tavolo sullo stabilimento Fiat di Termini Imerese, nessuno dei piani industriali proposti sembra in grado di garantire il lavoro degli oltre duemila dipendenti, considerando anche l’indotto. ”La pazienza è finita”, attacca il segretario generale della Fiom Maurizio Landini, mentre il leader della Uilm, Rocco Palombella, parla di un lavoro ”non solo deludente, ma inutile” svolto dal Governo finora.
”Alla ripresa metteremo in campo una iniziativa di lotta non solo a Termini ma anche qui sotto il ministero”, continua Palombella, mentre il segretario confederale della Fim, Bruno Vitali, e’ convinto che ”ci vuole una forte volontà politica per trovare una soluzione”. Da più parti arriva la richiesta di incontrare personalmente il ministro dello Sviluppo Paolo Romani nonché la critica alla Fiat che ”si ostina a restare spettatrice”, con le parole del segretario confederale dell’Ugl, Cristina Ricci.
Intanto sul fronte reindustrializzazione del polo di Termini, ci sono alcune novità. Vengono esclusi dal piano di ristrutturazione dello stabilimento Fiat ”alcuni possibili acquirenti”, entra invece Dr Motor per il quale è previsto un incontro con i sindacati tra il 3 e il 5 agosto. Lo annuncia l’amministratore delegato di Invitalia, Domenico Arcuri, a margine del tavolo sulla fabbrica siciliana. ”Confermiamo la possibilità di concludere entro i tempi stabiliti”, ha detto Arcuri sottolineando la volontà della Fiat di chiudere lo stabilimento al 31 dicembre.
”Mai come questa volta Governo e Regione hanno fatto proprio un problema grave per evitare che diventi drammatico”, ha continuato Arcuri. Il piano industriale di Dr Motor darebbe lavoro a 1.312 persone e prevedrebbe 110 milioni di investimenti, ma sarebbe incompatibile con l’offerta della De Tomaso Automobili. Il prossimo incontro del tavolo e’ previsto per settembre.
