Finanziamenti del Cipe| “Avvertiti carabinieri e finanza”

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24 Settembre 2013, 20:12

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PALERMO – Nessuna traccia all’Assessorato dell’Energia dell’interrogazione presentata dai deputati del gruppo M5S all’Ars sulla realizzazione delle opere di fognatura e depurazione in provincia di Catania

L’atto 753, presentato il 13 maggio, indirizzato a Crocetta e agli assessorati Energia, Ambiente ed Economia, che vede come prima firmataria la deputata Valentina Palmeri, sembra svanito nel nulla. O almeno sembrava, fino a quando i deputati del Movimento – stanchi di attendere risposte che non arrivavano – non hanno spinto i dipendenti della Regione a ripescarlo dal sito dell’Ars.

“Dallo stesso assessorato Energia – afferma Valentina Palmeri – ci hanno confermato l’esistenza di un’anomalia. L’iter solito, che vede la trasmissione dalla Presidenza dell’Assemblea all’assessorato non è stato rispettato, tant’è che per recepire l’atto ed assegnarlo al servizio competente hanno dovuto scaricarlo dal sito dell’Ars solo dopo la mia segnalazione avvenuta la scorsa settimana”.

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Sul caso, con tutta probabilità si accenderanno i riflettori della Guarda di Finanza e dei carabinieri, cui i deputati del Movimento si sono rivolti per segnalare il “cortocicuito procedurale” che impedisce tutt’ora di avere notizie (era stata chiesta una risposta scritta) sulla pioggia di milioni (610) stanziati dal Cipe.

“Avevamo bisogno di avere – spiega Valentina Palmeri – notizie sul corretto uso dei finanziamenti con estrema urgenza, considerati i tempi strettissimi che imponevano l’emissione di atti giuridicamente vincolanti entro il mese di giugno, per non rischiare di perdere le somme. Ma invece nulla. E’ evidente che qui qualcuno non ha fatto il suo dovere o ha operato in malafede”.

I finanziamenti stanziati dal Cipe per la realizzazione delle opere fognarie sui cui sta cercando di fare luce il Movimento Cinque Stelle sono tra i più grossi della storia della Provincia di Catania per sopperire alla quasi totale mancanza nel territorio di infrastrutture adeguate: l’80 per cento degli immobili, infatti, non sarebbe ancora collegato alla rete di smaltimento liquami.

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24 Settembre 2013, 20:12

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