28 Dicembre 2024, 09:11
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PALERMO – Semaforo verde dell’Ars alla Finanziaria. L’ok del Parlamento regionale alla legge di stabilità presentata dal governo Schifani arriva al termine di una maratona di 17 ore a Sala d’Ercole e consente di evitare l’esercizio provvisorio per il secondo anno consecutivo . Il pallottoliere dell’Aula segna 39 voti favorevoli e venti contrari. Poco prima era arrivato l’ok al maxi-emendamento del governo che ha accolto anche le misure care ai deputati di maggioranza e opposizione.
Soddisfatto il presidente della Regione, Renato Schifani: “L’approvazione della manovra finanziaria da parte dell’Ars rappresenta un risultato importante per la nostra Regione – dice -. Per il secondo anno consecutivo, abbiamo evitato il ricorso all’esercizio provvisorio, dimostrando un grande senso di responsabilità e una visione condivisa da parte di tutto il Parlamento”.
Secondo Schifani “questa approvazione, anticipata anche rispetto alla manovra nazionale, è un segnale di efficienza e di attenzione verso le esigenze dei siciliani”. Dal governatore, che apre l’elenco di reazioni, anche “un ringraziamento particolare al presidente dell’Ars Galvagno per il grande senso istituzionale dimostrato – conclude – in questa lunga maratona d’Aula”.
Alla fine ha retto l’accordo tra governo, maggioranza e opposizioni sul maxi-emendamento. Decisivo il vertice a tre tra il presidente dell’Ars, Gaetano Galvagno, Galvagno, il presidente della Regione, Renato Schifani, e l’assessore all’Economia, Alessandro Dagnino, nel pomeriggio di venerdì in Torre Pisana. Ha ceduto anche il Pd, che nella seduta dell’antivigilia di Natale aveva avuto un atteggiamento più oltranzista rispetto al resto delle opposizioni. I dem e il Movimento cinque stelle hanno comunque votato contro. Le norme rimaste fuori dall’accordo finiranno in un ddl Collegato.
Nel maxi-emendamento sono confluiti il lungo elenco di contributi voluti dai deputati e alcune delle misure messe sul tavolo dal governo a dibattito già avviato. Lunghissima la lista dei contributi decisi sulla base dei desiderata dei deputati. Una sfilza di elargizioni: ben 64 pagine che però, come era stato promesso alla vigilia da Galvagno, non riguardano il mondo delle associazioni. Un modo per evitare il nuovi casi come quello che ha visto protagonista il deputato FdI Carlo Auteri. Ci sono, però, finanziamenti a Comuni, fondazioni, enti ecclesiastici e chiese.
Il testo nel complesso è composto da 63 articoli, che si sommano ad una maxi-tabella di contributi. Diverse le misure del governo rimaste in piedi: i 23,4 milioni per Ast, i trenta milioni in due anni voluti da Schifani per l’abbattimento degli interessi sui prestiti al consumo. Restano anche le misure per l’aggregazione di imprese. Rinviata, invece, la norma che puntava alla semplificazione burocratica nella Zes unica: se ne riparlerà in un ddl ad hoc. Dieci milioni di euro, inoltre, per un dissalatore destinato all’area metropolitana di Palermo, sette per adeguamenti degli impianti di depurazione.
Nella lunga giornata a Sala d’Ercole arriva anche il via libera alla stabilizzazione dei 258 precari Asu in servizio presso il dipartimento dei Beni culturali. Con l’approvazione della Finanziaria, transiteranno tutti nella Partecipata regionale Sas con contratti full-time, come stabilito dalla riscrittura dell’articolo 10 presentata dal governo su input delle opposizioni.
Riformulato anche l’articolo 6, quello delle le riserve per i Comuni: arriveranno 350 milioni di euro all’anno. Sono 108, invece, i milioni destinati ai Liberi consorzi e alle Città metropolitane (cifra comunque in lieve calo rispetto al passato). Altri 350mila euro andranno ai Comuni ‘Bandiera Blu’ del 2024, 800mila invece ai piccoli centri inseriti nel prestigioso elenco dei ‘Borghi più belli d’Italia’. Cinque milioni di euro sono destinati al sostentamento dei cani randagi nei rifugi.
Rifinanziate anche le misure di sostegno ai Comuni alle prese con il fenomeno dell’immigrazione. Arriva poi la norma che premia gli enti che nel 2023 hanno riscosso almeno il 3% in più di tributi rispetto all’anno precedente: per loro 4,5 milioni di euro. Trova spazio anche una proposta targata M5s che stanzia dieci milioni di euro per i Comuni in dissesto.
Riscritto, e approvato, anche un comma dell’articolo 11 che stanza 10,5 milioni per l’assessorato al Turismo guidato dalla meloniana Elvira Amata. Messe nero su bianco, infine, le quattro iniziative “di valore turistico-promozionale” finanziate con l’ok alla norma.
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28 Dicembre 2024, 09:11