Forconi, due presidi a Palermo | contro i “politici assassini”

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09 Dicembre 2013, 13:52

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PALERMO – La protesta dei Forconi è ufficilamente partita. E così questa mattina Palermo si è svegliata con due sit-in “a oltranza” in via Ernesto Basile e in Piazza Indipendenza, nel corso dei quali è è sono stati messi in atto dei volantinaggi “per rendere i cittadini partecipi a pieno titolo alla protesta”. Dopo lo stop del ministero dell’Interno, che nei giorni scorsi aveva vietato l’iniziativa di protesta in particolar modo nella Sicilia orientale, il movimento ha deciso di manifestare lo stesso con presidi pacifici. “Italiani per essere liberi svegliatevi e informatevi – continua a ripetere Giuseppe Bonanno -. Qui vogliamo il popolo, le persone devono scendere e manifestare con noi. Le macchine vanno lasciate a casa. Tra pochi giorni tanto – prosegue –, non rimarrà neppure una goccia di benzina”.

“Non vogliamo creare disagi – aggiunge Salvatore Raffa -, ma costituire un fronte unitario contro una casta che continua a infierire sulla povera gente. Il governo sa solo chiedere voti per poi buttare le persone in mezzo a una strada quando non servono più. Ci trattano da burattini è ora di svegliarsi, di dire basta”. E in effetti la giornata sembra scorrere tranquilla. Nessun blocco stradale tuttavia, solo un rallentamento della viabilità con la folla che si ‘spacca’ per far passare ambulanze e mezzi di emergenza.

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Tante lenzuola bianche e manifesti in piazza. A dominare tra tutti è però la scritta “Politici assassini”. Caratteri neri su un cartello a sfondo bianco portato sulle spalle da un gruppo di ragazzi aderenti al movimento. “Non abbiamo più futuro – inveisce Cinzia Di Lorenzo -, Viviamo in un paese di assassini, un paese in cui l’elite prende milioni su milioni mentre la gente perbene muore di fame e non riesce ad arrivare a fine mese. E’ una vergogna. Non siamo le pezze per i piedi della politica, che sia chiaro”. Presenti al presidio a ‘sposare’ la protesta dei Forconi dando loro manforte anche diversi disoccupati : “Vivo con 270 euro al mese – racconta Francesco Di Bella -. Ho tre figli da mantenere, devo comprare loro il latte, i libri, un po’ di pane, gli abbonamenti dei bus per mandarli a scuola. Come faccio ad andare avanti così? Io direi al signor Letta o al nostro caro Presidente Crocetta, che prendono milioni di euro, di provare invece a vivere con pochi spiccioli al mese”. I due presidi, a detta dei manifestanti, dureranno fino a venerdì. “Non molleremo – dichiarano -, un governo che non fa ciò che è meglio per il popolo va cacciato. Non ci fermeranno”.

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09 Dicembre 2013, 13:52

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