Il mega impianto fotovoltaico di Gela | Arrivano i fondi per gli espropri

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04 Ottobre 2013, 18:37

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GELA (CALTANISSETTA) – Bussano alla porta del Consiglio comunale di Gela i proprietari dei terreni che ricadono in parte entro i due milioni e trecentomila metriquadrati di suolo su cui è in corso la costruzione del più grande polo agrovoltaico d’Europa, di cui è titolare la ditta gelese Agroverde di Stefano Italiano. Ad oggi, gli ormai ex titolari delle aree espropriate “perché il Consiglio comunale ha dichiarato la pubblica utilità del polo energetico”, spiega Terenziano Di Stefano, presidente della Commissione Annona e Sviluppo Economico, non hanno ricevuto un solo euro.

Ed i componenti della commissione, i consiglieri comunali Tonino Ventura, Guido Siragusa e Giuseppe Collura, insieme col presidente, hanno incontrato i massimi vertici delle aziende che gravitano attorno al mega progetto. “È venuto fuori – spiega Di Stefano – che lunedì prossimo sarà presentata una fideiussione primaria di 4 milioni di euro, che sarà a garanzia dei pagamenti degli espropri”. Sulla carta però non c’è nessun impegno, se non “l’assunzione di responsabilità che abbiamo pattuito attorno al tavolo”, continua il Presidente della Commissione che annuncia. “Entro il 30 ottobre – dicono gli investitori – sarà reso disponibile il 60% dell’importo totale della costruzione dell’impianto ed entro il 15 novembre la rimanente parte. Questi soldi serviranno a pagare i fornitori, le aziende e gli espropri che ad oggi hanno operato ed operano in contrada Sant’Antonio, Cappellania e Tenuta Bruca nei cantieri”.

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Ma a che punto sono i lavori? “Si sta tracciando la viabilità interna – dice Collura -. Sono in corso anche le opere di sbancamento ed in generale quelle preparatorie per l’ impianto agricolo e fotovoltaico che sarà installato sopra”. “Sono diversi i milioni di euro già spesi in questo primo step di lavoro – gli fa eco Ventura – che rappresenta una grande opportunità legata alla produzione economica della città. L’opera una volta ultimata porterebbe circa 300 posti di lavoro. Il consiglio ha deliberato la pubblica utilità del progetto sbloccando di fatto, con questo ultimo passaggio del lungo iter, l’avvio dei lavori che completati garantiranno il 3% dal fatturati dell’energia prodotta ed 6% su quello dei prodotti agricoli”.

“Sentiamo di dover dare risposte ai cittadini titolari che hanno subito l’esproprio – dice Siragusa -. Chiaramente siamo preoccupati, altrimenti non avremmo chiesto la convocazione che è stata l’occasione per chiarire lo stato di avanzamento del progetto”. Al vertice hanno preso parte anche il sindaco Angelo Fasulo e i rappresentanti di Radiomarelli, la società finanziaria ed impresa leader nel settore dell’elettronica di consumo che si è occupata di intercettare nuovi investitori. Chi precedentemente aveva scelto di finanziare il polo energetico, una holding cinese, si è tirata indietro. Sarà quindi una holding americana, valutato in trenta giorni il progetto, a garantire l’investimento.

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04 Ottobre 2013, 18:37

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