Francesco Navarria |approda al Megafono

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05 Gennaio 2013, 15:00

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CATANIA – Nuova adesione al Movimento del Megafano. Il consigliere comunale Francesco Navarrìa approda ufficialmente al neonato raggruppamento del Presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta. Varca, dunque, le porte di Palazzo degli Elefanti il progetto rivoluzionario dell’ex sindaco di Gela. Si dice soddisfatto di questo passaggio Giuseppe Caudo, coordinatore provinciale dei crocettianni: “Navarria, in questi quattro anni di consiglio comunale si è distinto positivamente, il suo stile attivo – ha sottolineato – piace al Movimento”. Dello stesso avviso è il parlamentare Ars Antonio Malafarina: “Siamo certi che Navarria continuerà nel suo modo di fare politica in contrasto con l’amministrazione Stancanelli e in favore dei cittadini catanesi”. “Si rafforza il Megafono a Catania” ha affermato Rosario Privitera, coordinatore cittadino dei crocettiani, che ha inoltre aggiunto: “Città questa dove, con altre forze politiche, ci confronteremo in vista delle prossime elezioni amministrative”.

Dal canto suo Francesco Navarria, davanti all’ipotesi di una prossima candidatura al Consiglio Comunale, non scioglie alcuna riserva: “Farò quello che mi chiederà il Movimento“ ha spiegato a LiveSiciliaCatania. Sui contenuti della sua adesione al Megafono ha detto inoltre: “Questo progetto rappresenta lo sbocco naturale delle mie idee progressiste e liberali. Il presidente Crocetta – approfondisce Navarria – ha già iniziato la sua rivoluzione in Sicilia, attuando un modo diverso di fare politica libera dagli schemi e da interessi antichi”. C’è spazio pure per una breve riflessione sulla sua passata militanza tra i banchi del Pdl in consiglio comunale: “Quello è un progetto sbiadito. Per me quella è soltanto preistoria”, ha detto con distacco a LiveSicilia Catania. Sulle differenza tra le due realtà politiche, Navarria ha avuto modo di chiarire che sarebbero ben tre, in particolare, i temi che marcherebbero la distanze tra loro: “La fiducia accordata ai giovani, in primo luogo; l’anteporre l’interesse della propria terra alla poltrona, poi; e in ultimo, il coraggio di rivoluzione gli antichi interessi di casta in favore dei più deboli”.

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05 Gennaio 2013, 15:00

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