15 Ottobre 2017, 18:42
1 min di lettura
PALERMO – Non ci fu giusta causa nella rimozione dell’allora presidente del San Raffaele Giglio di Cefalù, commissariato dal governo Crocetta. Contro quella revoca, decisa nel gennaio 2013, l’ex presidente Stefano Cirillo ha agito in giudizio e le sue istanze sono state in buona parte accolte dal tribunale di Palermo in un giudizio civile. La sentenza del giudice Giulia Maisano stabilisce che Cirillo, difeso dagli avvocati Accursio Gallo e Giuseppe Carbonaro, è stato rimosso senza una giusta causa. Il giudice ha dunque condannato la Fondazione San Raffaele Giglio a un risarcimento di quasi 150mila euro più le spese processuali.
Soddisfatto Cirillo, che nel dare notizia della sentenza commenta: “Il mio è un invito a tutti i siciliani che si apprestano a votare di non permettere a nessuno di fare campagne elettorali utilizzando come merce di scambio il bisogno e la salute della gente. Impresentabili sono tutti coloro che hanno svenduto la Sicilia riempiendosi la bocca con la finta legalità e ancora peggio con la falsa antimafia”.
Pubblicato il
15 Ottobre 2017, 18:42