La super banda dei furti di auto | Quattordici imputati condannati

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29 Gennaio 2018, 17:37

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PALERMO – Erano in grado di rubare cento mezzi al mese. La loro era una super banda composta da 25 persone. In quattordici sono stati condannati in una tranche del processo.

Due assolti: Roberto Presti, assistito dall’avvocato Fabio Falcone, e Ciro Li Castri. Ecco le condanne: Leonardo Algeri a 7 anni e mezzo; Vincenzo Cangemi a 4 anni; Salvatore Carollo 2 anni e 4 mesi; Emanuele Casamento a 4 anni e mezzo; Salvatore Casamento a 5 anni e mezzo; Massimiliano Castelluccio a 3 anni e 4 mesi; Giuseppe Di Maria 3 anni e 4 mesi; Lillo Fanara a 7 anni e mezzo; Vincenzo Lo Verso a 4 anni; Ciro Lucà a 2 anni; Anna Rita Marino a 2 anni; Antonino Noto a 5 anni e mezzo; Francesco Quattrocchi a tre anni; Marcello Sirchia a 2 anni. 

 

Rubavano i mezzi – veicoli commerciali, macchine, moto e scooter – e poi avvicinavano le vittime. Bastava pagare per riavere ciò che gli apparteneva. È la tecnica del cosiddetto cavallo di ritorno. 

 

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Le indagini erano iniziate nel settembre 2015. Un anno e mezzo dopo gli agenti della sezione Criminalità organizzata della Squadra mobile individuarono nomi e ruoli dell’organizzazione che operava a tappeto in tutta la città e aveva un deposito a Borgo Molara. Ciascuno aveva un compito preciso: c’era chi rubava, chi faceva da palo, chi forniva magazzini sicuri dove parcheggiare i mezzi. Una volta terminato il lavoro in strada dei gruppi addetti alla razzia, entravano in gioco coloro che trattavano con le vittime. Gli incassi erano di tutto rispetto. In un mese la banda riusciva a guadagnare fino a 200 mila euro.

 

 

 

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29 Gennaio 2018, 17:37

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