29 Giugno 2024, 16:14
2 min di lettura
CERAMI – A uno, il 36enne Seby Grasso, restano da scontare 3 anni 11 mesi e 18 giorni. All’altro, Cristian Modica di 32 anni, 5 anni 19 giorni. Adesso gli agenti della Squadra mobile di Enna e del Commissariato di Nicosia li hanno portati in carcere: Grasso si è consegnato spontaneamente. Le accuse, a vario titolo, sono concorso in furto ed estorsione, nel minuscolo centro di Cerami.
Grasso, in particolare, è la figura di spicco emersa nell’operazione Discovery 2, condotta dalla polizia, che ha svelato gli episodi in cui sarebbero stati coinvolti diversi giovani ceramesi, arrestati nell’ottobre del 2015. Perlopiù furti di mezzi finalizzati a chiedere del denaro in cambio della restituzione. Il tipico “cavallo di ritorno”, con l’unica differenza – rispetto ad altre zone della Sicilia – che qui non c’era dietro nessun clan mafioso.
Gli altri imputati sono già in prigione da tempo. Grasso e Modica erano liberi. Modica, una figura di secondo piano del gruppetto, si trovava a Cerami, Grasso in provincia di Siracusa e si è consegnato ad Augusta. La sentenza della Cassazione è arrivata ieri, venerdì sera. E immediatamente la polizia è andata a prendere entrambi, già oggi, ma Grasso come detto si è consegnato.
Tra quanti furono coinvolti nell’inchiesta Discovery 2, Grasso aveva il maggior numero di reati contestati. Fu il mandante dei furti di due jeep, e in un caso del furto delle chiavi di un fuoristrada che fu trafugato successivamente, al fine di chiedere soldi in cambio della restituzione. Un proprietario, è emerso, pagò 2 mila euro per riavere la sua vettura.
Assieme ad altri (qui Modica non c’entra), Grasso fu coinvolto nella rapina che fu messa a segno ai danni di un’anziana di Cerami. I rapinatori l’hanno minacciata, dicendole che se avesse gridato le avrebbero fatto del male. Poi l’hanno legata a una sedia con del nastro adesivo e imbavagliata.
Alla fine si sono impossessati di 15 mila euro in contanti, tre collane, un bracciale e due paia di orecchini. Seby Grasso non fu un esecutore, ma fu coinvolto perchè ritenuto uno degli organizzatori.
Ora dunque i due, Grasso e Modica, finiscono in prigione, dopo che la Corte di Cassazione ha respinto i ricorsi dei loro avvocati. Per i due le condanne erano state annullate con rinvio alla Corte d’appello. I giudici di secondo grado hanno ridotto le pene. E ora sono passate in giudicato. Da qui l’esecuzione.
Le notizie della provincia di Enna.
Pubblicato il
29 Giugno 2024, 16:14