G7: compromessi, fumogeni e botte | Scontri al corteo – IL VIDEO

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27 Maggio 2017, 15:11

10 min di lettura

TAORMINA (MESSINA) – Dopo l’accordo sulla lotta al terrorismo, niente di fatto sul clima, qualche passo avanti sul commercio, pochi sui migranti. Il G7 di Taormina si chiude all’insegna dei compromessi, anche al ribasso, pur di evitare una rottura. Con la presenza ingombrante di Donald Trump, fermo sulle sue posizioni. A cominciare dal dossier sul clima: l’America prende tempo, annuncia che “deciderà la prossima settimana” e costringe gli altri sei leader ad aspettare la sua scelta di confermare o meno gli impegni presi da Obama a Parigi. Entrando in rotta di collisione con la cancelliera Angela Merkel, che parla di “discussione non soddisfacente” e avverte: non “faremo concessioni”. “Una soluzione non ideale”, commenta anche Emmanuel Macron.

Il premier Paolo Gentiloni, cui spetta la difficile mediazione, tenta di evitare lo strappo: “Non arretriamo di un centimetro ma speriamo decidano presto e bene. Gli abbiamo dato tutti gli elementi, anche quelli di business come la green economy, per prendere la decisione giusta”, dice smorzando i toni. Pronto a rilanciare: “Almeno c’è stata una discussione aperta e vera, non come nei soliti G7 precotti”. Discussione che non si è limitata solo al clima. Anche sul commercio il compito non è stato facile: conciliare l’approccio multilaterale con i dazi e le barriere preannunciati da Trump. Gli sherpa hanno tenuto aperta fino all’ultimo la bozza finale. Passa, e non è poco, l’impegno ai mercati aperti e la “lotta al protezionismo”.

Ma anche la netta contrarietà a qualsiasi “pratica scorretta del commercio”: parole dove si riconosce il profilo di un’America che ha messo nel mirino non solo il surplus tedesco ma anche le svalutazioni competitive asiatiche. Un punto di “equilibrio” che non “era scontato”, commenta Gentiloni dopo un confronto che la Merkel non esita a definire “duro”. Non ci sarebbe invece stata una grande discussione sui migranti. Le ambizioni italiane di portare a casa un impegno, tradotto in una sorta di Migrant Compact per l’Africa da allegare al documento finale, sono di fatto naufragate mesi fa. Lo riconosce lo stesso Gentiloni, definendo quelle pagine “un testo di spunto scambiato” tra gli sherpa. Di fatto la presidenza italiana, che aveva messo i migranti tra le priorità del vertice, porta a casa concetti importanti come l’approccio condiviso, anche di lungo periodo con il coinvolgimento dei paesi di origine e la responsabilità comune. Ma è costretta (anche qui c’è lo zampino americano) ad accettare il concetto della sicurezza dei confini e il controllo dei flussi.

Un risultato zoppo. Come lo definisco le ong che compatte – da ActionAid a Oxfam e One – parlano di “occasione perduta”. Non solo sulla crisi dei migranti ma anche e soprattutto sulle grandi carestie e le crisi umanitarie africane. L’Africa ha preso gran parte della discussione, ha tenuto invece a precisare Gentiloni, che oggi ha ospitato al tavolo anche i paesi ‘outreach’ con cui si è discusso di “opportunità dell’innovazione, della formazione e dalla parità di genere”. I Grandi rilanciano poi, ancora una volta, la necessità di spingere su crescita e lavoro in un contesto dove la ripresa c’è, ma viaggia “sotto le sue potenzialità” in molti paesi. E mentre su Taormina, che oggi si è trasformata in una nuova passerella per le First Lady (con gli occhi ancora puntati sulle mise di Melania e Brigitte), calava il sipario e i leader ripartivano, i riflettori si sono puntati sull’atteso, e temuto, ‘controvertice’. I timori della vigilia sono rientrati dopo qualche tafferuglio tra polizia e manifestanti. Poi è tornata la calma. Compromessi e qualche mancata aspettativa. Ma Taormina non ha deluso: “Ha funzionato”, è stato il bilancio soddisfatto di Gentiloni, che ha ringraziato Renzi per averla scelta come sede del vertice.(ANSA).

 Ecco la nostra diretta della giornata.

IL VIDEO DEGLI SCONTRI

LA DIRETTA

18.45. Gli scontri con le forze dell’ordine al corteo ‘No G7’ a Giardini Naxos sono stati provocati da una trentina di persone che indossavano magliette nere e rosse contro la volontà della maggioranza dei partecipanti, che ha anche cercato di fermare i più facinorosi. Il contatto con le forze dell’ordine è durato pochi secondi, dopodiché il gruppo che aveva tentato di sfondare si è ricompattato e ha affrontato per alcuni minuti i poliziotti per poi disperdersi. La maggioranza del corteo ha espresso contrarietà al tentativo di sfondamento: alcuni di loro sono anche stati picchiati dagli stessi che avevano provocato gli scontri. La situazione ora è tornata tranquilla e il corteo si sta pian piano sciogliendo.(ANSA).

18.28. Nuovi momenti di tensione a Giardini Naxos: un gruppetto di manifestanti a volto scoperto e in maglietta rossa dei ‘No G7’ si sta confrontando a distanza con la polizia schierata in assetto anti-sommossa.(ANSA).

18.17. Cariche della polizia e lancio di lacrimogeni si sono verificati quando il corteo degli antagonisti non si è fermato dove era prevista la conclusione del percorso, avanzando verso lo schieramento delle forze dell’ordine. I manifestanti hanno tentato di forzare il blocco delle forze dell’ordine, che avevano schierato blindati per ostruire il passaggio.(ANSA).

18.11. Scontri tra manifestanti ‘No G7’ e polizia stanno avvenendo a Giardini Naxos.(ANSA)

18.07. Il corteo degli antagonisti ‘No G7’ in corso a Giardini-Naxos non si è fermato dove era prevista la conclusione del percorso e sta avanzando verso lo schieramento delle forze dell’ordine. (ANSA)

17.22. “Ho lanciato anche un appello – ha aggiunto Trump – per una maggiore crescita economica e per un commercio più giusto”.

17.20. “Al G7 ho richiamato tutti a una maggiore sicurezza sul fronte dell’immigrazione con l’obiettivo di proteggere i nostri cittadini”: lo ha detto Donald Trump definendo i lavori del G7 “molto costruttivi”.

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17.12. “Si è chiusa una settimana storica”: lo ha detto Donald Trump parlando a Sigonella e facendo un bilancio del suo primo viaggio all’estero da presidente. “Abbiamo rafforzato i rapporti con i nostri alleati”, ha aggiunto.

16.59. Un lungo applauso di alcune centinaia di persone ha accolto l’arrivo, nel lungomare di Giardini Naxos, del corteo del No G7. Lungo il percorso della manifestazione si vedono anche persone affacciate dal balcone che esprimono consenso per la contestazione.

16.32. I Leader del G7 non hanno dimostrato la capacità e la volontà di affrontare, seriamente, le grandi questioni del nostro tempo”. Così l’Oxfam commenta le conclusioni del vertice di Taormina. “L’attenzione ai temi della sicurezza e del terrorismo è certamente comprensibile dopo i recenti attacchi terroristici, ma questo non può essere l’unico argomento affrontato in profondità a discapito di altre questioni, come a fame e le sfide collegate alla gestioni della crisi migratoria”, afferma in una nota Roberto Barbieri, direttore generale di Oxfam Itaia. “Il presidente Trump ha contribuito, più di qualsiasi altro leader, ad impedire un avanzamento positivo della discussione su molti di questi temi, ponendo più di un dubbio sulla rilevanza del Gruppo dei Sette e sul loro effettivo impegno nel perseguire gli Obiettivi di uno Sviluppo sostenibile”, aggiunge. Il vertice “dimentica 30 milioni di persone sull’orlo della carestia in Ngeria, Somalia, Sud Sudan e Yemen”, aggiunge la nota sottolineando che sulla questione migratoria “prevale la difesa delle frontiere sulla tutela dei diritti dei migranti”. Anche sul tema delle diseguaglianze – conclude – “si riconosce il problema ma manca un piano d’azione”, mentre per quanto riguarda il clima “è incoraggiante che sei leader su sette riaffermino con decisione il loro impegno” nel quadro degli accordi di Parigi. Oxfam li invita a “continuare il dialogo con gli Usa in modo da favorire la loro permanenza” nell’intesa sui cambiamenti climatici di Cop21.

16.18. Le discussioni al G7 sul clima “hanno permesso di evitare di limitare i progressi dell’accordo di Parigi o di mettere in luce disaccordi troppo profondi”. Lo ha detto il presidente francese Emmanuel Macron in conferenza stampa a Taormina. “Trump prenderà nelle prossime settimane decisioni in merito”, “gli ho detto che il tema è indispensabile per gli equilibri internazionali, per la reputazione americana e per gli interessi americani”, e “ho notato in lui la volontà di ascolto”.

15.58. E’ partito a Giardini-Naxos il corteo degli antagonisti contro il G7 che si sta concludendo a Taormina. “Non siamo noi gli invasori – dicono – siamo quelli che vivono e lottano ogni giorno per questa terra. Sono loro che se ne devono andare”. Al corteo partecipano diverse centinaia di persone.

IL VIDEO

15.49. “I paesi del G7 possono non avere più la quota di Pil di 40 anni, ma rappresentano le maggiori economie che associano il mercato a democrazia e libertà, perché è di questo che stiamo parlando”: lo ha detto il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni, rispondendo “assolutamente no” alla domanda se il G7 sia ormai superato e inutile. Gentiloni ha evocato passati G7 che rappresentavano “solo una celebrazione formale”: invece “qui è successo qualcosa, si è discusso, è stato luogo utile di confronto, sono convinto che altri colleghi abbiano la stessa opinione”.

15.43. Il presidente americano Donald Trump ha lasciato Taormina alla fine dei lavori del G7 salendo a bordo del Marine One – l’elicottero presidenziale – per recarsi alla base navale di Sigonella dove parlerà alle truppe Usa.

15.34.  “Trump, Trump non ci fai paura, fuori l’Italia dalla Nato!”. E ancora: “Pagherete caro, pagherete tutto!”. Gridano forte la rabbia contro il G7, contro i “potenti”, sono circa 600, al momento, i manifestanti radunati all’uscita dello svincolo autostradale di Giardini Naxos. Qualche autobus continua ancora ad arrivare, i militanti dei collettivi catanesi sono stati perquisiti, stesso discorso per alcuni napoletani, ma adesso sono quasi pronti a partire. Dai comunisti con Marco Rizzo in testa alle donne che lottano “per la rivoluzione” , tutti contro “la Sicilia che accoglie i potenti”, contro “l’imperialismo. Imponente la presenza delle forze dell’ordine.

15.26. Basta con la militarizzazione della Sicilia, basta all’invasione americana dell’isola, basta con le bombe dei potenti della terra. È pronto a partire il corteo dei NoG7 che attraverserà le strade di Giardini Naxos mentre a Taormina si sta per concludere il vertice. Al momento sono circa 600 i manifestanti: la maggioranza proviene alla Sicilia, ma sono arrivati anche antagonisti da Napoli. “Questa è una manifestazione siciliana – dice Giulia, del coordinamento NoG7 Sicilia – questa è una terra che continua ad essere sfruttata militarmente. Sigonella, il Muos, l’aeroporto di Birgi da dove decollano i droni, dobbiamo dire basta a questa militarizzazione”. Il corteo sarà aperto dallo striscione “in marcia contro i potenti del G7” e dopo aver percorso il lungomare di Giardini, si concluderà in piazza municipio. Al momento la situazione è assolutamente tranquilla e il bersaglio preferito dei manifestanti è Donald Trump.

15.20. “Gli sviluppi politici internazionali degli ultimi mesi, a partire dall’ elezione di Trump, non l’abbiamo scoperta qui a Taormina. L’America è il nostro principale alleato, lo era, lo è tuttora, e con la scelta del popolo americano noi facciamo i conti. Questa differenza con gli Usa non la nascondiamo, anzi è emersa molto chiaramente nelle nostre discussioni, ma discutere è sempre utile”. Lo ha detto il premier Paolo Gentiloni rispondendo ad una domanda sulle differenze emerse con Trump.

15.16. “Abbiamo avuto discussioni molto dure sul commercio. Penso che abbiamo trovato una soluzione ragionevole. Ci impegniamo a un sistema basato sulle regole. E vogliamo far sì che il Wto abbia successo”. Lo ha detto la cancelliera Angela Merkel descrivendo il negoziato al G7 sul commercio estero e i surplus commerciali. “Insieme manterremo i nostri mercati aperti rifiutando il protezionismo, ma anche le pratiche commerciali scorrette”, ha aggiunto.

15.14. “C’è stata un’intesa sui temi migratori e un impegno comune per affrontarli anche nell’immediato, anche se non è il forum G7 che deve risolverli”. Così il premier Paolo Gentiloni al termine del vertice.

15.03.  Nel negoziato al G7 sul cambiamento climatico “l’intera discussione è stata difficile, o piuttosto molto insoddisfacente”. Lo ha detto la cancelliera tedesca Angela Merkel a margine del G7, spiegando che a fronte dei sei Paesi che sottoscrivono l’accordo di Parigi “non ci sono segnali finora se gli Usa rimarranno all’interno dell’accordo oppure no”. La mancanza di progressi su questo “significa che non c’è base comune su un importante accordo internazionale”, ha aggiunto.

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27 Maggio 2017, 15:11

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