Gesap, al via la privatizzazione| Ecco a chi interessa l'aeroporto - Live Sicilia

Gesap, al via la privatizzazione| Ecco a chi interessa l’aeroporto

Il comune di Palermo ha approvato un atto di indirizzo per la vendita di parte del proprio pacchetto azionario di Gesap, mentre la Camera di Commercio, così come la Provincia, è pronta a vendere tutta la sua partecipazione. Ecco a chi fa gola l'aeroporto di Punta Raisi e perché.

PUNTA RAISI
di
6 min di lettura

PALERMO – La Gesap si prepara a passare nelle mani dei privati. Dopo mesi di annunci e scontri all’arma bianca con l’Enac di Vito Riggio, sembra che ormai i tempi siano maturi per la privatizzazione della società che gestisce l’aeroporto di Punta Raisi e che vanta tra i suoi principali soci il comune di Palermo, la Provincia e la Camera di Commercio. Uno scalo di primaria importanza non solo perché posizionato sull’asse 1 che collega idealmente il capoluogo a Berlino e perché classificato dal ministero dei Trasporti come uno dei dieci scali “Core Network Ten- t“, ma soprattutto per i 160 milioni di investimenti previsti e per i potenziali utili che, grazie all’adeguamento delle tariffe, sono aumentati di altri 12 milioni l’anno.

E che l’aeroporto fosse un pezzo pregiato lo hanno dimostrato anche le querelle della scorsa estate fra il neoeletto sindaco Leoluca Orlando da un lato, insieme al presidente della Provincia Giovanni Avanti, e il presidente dell’Enac Vito Riggio dall’altro, pronto a minacciare di revocare la licenza in mancanza della ricapitalizzazione e dell’ingresso dei privati. Uno scontro di potere ai massimi livelli che adesso, però, sembra ormai acqua passata: per lunedì è convocata un’assemblea dei soci che avrà come punto all’ordine del giorno proprio la privatizzazione dello scalo.

Un appuntamento a cui Orlando arriverà preparato, forte dell’atto di indirizzo approvato ieri in giunta per la dismissione delle quote azionarie. Sarà necessario il disco verde del consiglio comunale per dare l’avvio ufficiale all’iter, ma l’intenzione di Palazzo delle Aquile è ormai chiara: vendere parte del pacchetto azionario, che oggi ammonta al 31 per cento circa, mantenendone però a sufficienza per poter esprimere un consigliere in cda. Insomma, piazza Pretoria vende perché non ha le risorse sufficienti per ricapitalizzare l’azienda ma ha tutta l’intenzione di restare con i piedi ben piantati a Punta Raisi, cercando anche di fare cassa. L’atto di indirizzo prevede, infatti, che il Comune venda a un prezzo maggiore rispetto a quanto investito finora. Una decisione che ha dovuto fare i conti, però, anche con qualche difficoltà: piazza Pretoria aveva infatti valutato anche l’ipotesi di disfarsi di tutte le azioni, nel timore che gli altri soci vendessero a un prezzo più basso lasciando il Comune con il cerino in mano. Alla fine, però, ha prevalso la linea della privatizzazione parziale.

Diverso il discorso, invece, per gli altri due maggiori soci. Sia la Camera di Commercio che la Provincia, infatti, hanno deciso di vendere tutto il proprio pacchetto azionario. “Abbiamo già deliberato in questo senso lo scorso 28 febbraio – dice il presidente della Camera di Commercio, Roberto Helg – per vendere l’intero pacchetto che nel nostro caso arriva al 23 per cento. Per legge siamo tenuti a uscire da questo tipo di gestione e solo un socio privato può realizzare la crescita dell’aeroporto. Il compito dei soci pubblici è finito con il piano quarantennale e l’accordo di programma, ci vuole adesso un privato che sappia fare questo mestiere”.

Non è andata così iiscia invece alla Provincia, dove la maggioranza del presidente Avanti ha presentato un documento per la privatizzazione del proprio pacchetto, che ammonta al 41 per cento, bocciato però dalle opposizioni. Un imprevisto sgradito ad Avanti, che sperava di poter giungere all’assemblea di lunedì con le carte in regola e che adesso sarà costretto a mediare con l’Aula per impedire che la partita resti in mano al commissario. Le Province, infatti, dovrebbero lasciare il posto ai consorzi dei comuni dopo un periodo di commissariamento che sarà gestito dalla Regione: il timore dell’amministrazione di via Maqueda è che la partita voglia giocarla il governatore Crocetta e per questo si starebbe tentando di accelerare al massimo i tempi. “Ma una decisione così importante – obietta il capogruppo del Pd, Gaetano Lapunzina – non può essere assunta da una amministrazione ormai in scadenza. Ben tre anni fa il consiglio chiese all’esecutivo di elaborare uno studio sulle prospettive a medio e lungo termine della società, nell’ipotesi di valutare una cessione del pacchetto azionario. Nulla è stato fatto dal presidente Avanti che, affermando oggi di voler cedere la società di gestione, indossa i panni di Totò alle prese con la vendita della Fontana di Trevi”.

L’impressione, comunque, è che nonostante qualche screzio alla Gesap si sia ormai consolidato l’asse tra Orlando e Avanti che avrebbero trovato la quadratura del cerchio sulla privatizzazione, lasciandosi alle spalle il braccio di ferro con l’Enac. Adesso toccherà all’assembla dei soci individuare un advisor che valuti le azioni e dare il via al bando che cerchi privati interessati a mettere le mani su Punta Raisi. E pare anche che i privati non manchino.

Si parla di almeno una decina di soggetti internazionali che hanno messo gli occhi sul Falcone-Borsellino, perfino cinesi e russi, ma sarebbero due i gruppi in pole position: quello nostrano che fa capo a Vito Gamberale (ex ad di Autostrade per l’Italia) e quello sudamericano dell’armeno-argentino Eduardo Eurnekian. Gamberale è l’amministratore delegato del fondo F2i, presieduto dall’ex numero uno dello Ior Ettore Gotti Tedeschi e partecipato dalle banche come Intesa e Unicredit e dalla Cassa Depositi e Prestiti (quindi dallo Stato), e che già controlla Napoli, Firenze, Torino ed è coinvolto anche nella vicenda Sea.

Il secondo invece fa capo a Eurnekian, che secondo la rivista americana Forbes è il secondo uomo più ricco dell’Argentina con un patrimonio stimato in 1,8 miliardi di dollari. Il settantenne imprenditore, già socio della compagnia low cost poi fallita “Volare”, controlla ad oggi una cinquantina di aeroporti nel mondo, di cui la maggior parte in America Latina, ma è assai interessato ad investire nel nostro Paese e in particolare in Sicilia, considerata l’anello di congiunzione tra l’Europa e l’Africa e quindi al centro di futuri succulenti sviluppi. Sarà anche per questo che Eurnekian è già entrato a Birgi (come la rivista “S” ha raccontato nel numero di marzo del 2012) e ha puntato gli occhi su Comiso, Fontanarossa ma anche su Pantelleria e Lampedusa, passando ovviamente per Palermo. E proprio l’argentino sarebbe il più accreditato per mettere le mani su Punta Raisi, tanto che alcune voci raccontano di alcuni incontri che emissari sudamericani avrebbero fatto proprio a Palermo con i rappresentati di alcuni dei soci di Gesap.

Al netto delle indiscrezioni, però, resta il tema caldo della privatizzazione che allarma i sindacati. “Il presidente Avanti – dice Gianluca Colombino della Legea Cisal – dopo una impalpabile presenza del suo ente nella gestione dello scalo (stralciando da tale giudizio le giuste battaglie fatte dal consigliere Di carlo, frettolosamente portato forse proprio per queste alle dimissioni ) e l’assessore Lapiana del comune di Palermo, ipotizzano un processo di privatizzazione di Gesap, i cui bilanci sono in perdita da più esercizi, dimostrando nei fatti di applicare all’esatto contrario il dettato dei manuali di economia e andando in esatta controtendenza rispetto alle annunciazioni fatte in campagna elettorale personalmente dal sindaco riguardo la propria posizione sulle privatizzazioni. Non accetteremo percorsi decisi senza una condivisione con le forze sociali e in tal senso auspico una presa di posizione congiunta da parte di tutte le organizzazioni sindacali. Convocheremo a breve una assemblea dei lavoratori dello scalo invitando i rappresentanti politici di tutti i gruppi consiliari, sia del comune che della provincia, e qualora non venga fatta chiarezza sul futuro dei lavoratori e sulla gestione della Gesap siamo pronti a proteste e manifestazioni eclatanti”.

 


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI