Cronaca

Giammarva e la condanna: |”Ecco perché rifarei tutto”

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09 Ottobre 2020, 12:40

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PALERMO – Riceviamo e pubblichiamo una lettera di Giovanni Giammarva, commercialista ed ex presidente del Palermo Calcio targato Zamparini. Giammarva spiega perché ritiene ingiusta la condanna che gli è stata inflitta in primo grado. Ha già fatto ricorso in appello.

“Con il massimo rispetto per le Sentenze, ma considerato alcune e diverse strane opacità riscontrate sin dall’inizio nei fatti accaduti durante la mia presidenza della U.S. Palermo Calcio, nonché il riscontro mediatico di certe informazioni che possono compromettere la mia immagine, ritengo un mio dovere rappresentare che, in merito all’ostacolo che avrei prodotto alla vigilanza della Co.Vi.Soc., partecipando al CdA che ha approvato una situazione patrimoniale semestrale con l’ormai noto credito nei confronti della Alyssa di Euro 40.000.000, la Co.Vi.Soc. era a perfettamente a conoscenza e consapevole dell’operazione, avendo puntualmente monitorato ogni aspetto ed evoluzione anche prima della mia nomina del giorno 08/11/2017.

Dagli atti risulta infatti che, dal 2016 fino al febbraio del 2018, mese nel quale fu approvato la situazione contabile che mi viene contestata, sono state effettuate diverse ispezioni straordinarie e conseguenti atti ispettivi compiuti dalla Co.Vi.Soc. sull’operazione Alyssa, acquisendo un completo compendio di informazioni, documentazioni e precisazioni su tale vicenda. Sulla base di tale complessa attività ispettiva più volte la Co.Vi.Soc., nell’ambito dei suoi poteri ha confermato un giudizio positivo su tale operazione.

Per non tediare i lettori riporto solo le date delle attività svolte dalla Co.Vi.Soc.
Attività della Co.Vi.Soc. antecedenti la mia nomina.:
23 novembre 2016 ispezione CO.VI.SO.C.;
23 gennaio 2017 – Nota CO.VI.SO.C. – Oggetto: verifica ispettiva del 23 novembre 2016 con la quale venivano chieste informazioni circa l’operazione di cessione della partecipazione nella MEPAL S.r.l. alla società di diritto lussemburghese Alyssa S.A. avvenuta in data 30 giugno 2016;
06 febbraio 2017 – nota CO.VI.SO.C. – oggetto: verifica ispettiva del 23 novembre 2016
22 marzo 2017 visita ispettiva della CO.VI.SO.C.. dove è stato evidenziato che: In relazione al Credito di € 40m nei confronti di Alyssa S.A. per la cessione della partecipata Mepal Srl, la società ha sottoscritto una scrittura privata, con la propria debitrice con la quale questa ha concesso il pegno sulle quota della Mepal Srl a garanzia della propria obbligazione di pagamento..
11 luglio 2017 nota CO.VI SO.C. con oggetto: Licenza nazionale 2017/2018;
14 luglio 2017 – Nota CO.VI.SO.C. – Oggetto: verifica ispettiva del 22 marzo 2017, con la quale sono state chieste puntuali e dettagliate informazioni circa l’operazione Mepal/Alyssa
26 luglio 2017 – Nota CO.VI.SO.C. – Oggetto: verifica ispettiva del 22 marzo 2017.
24 ottobre 2017 visita ispettiva dalla CO.VI.SO.C.. nella quale Gli Ispettori hanno analizzato il credito di euro 40.000.000 vantato dalla società a seguito della vendita della controllata Mepal s.r.l.:
Dopo la mia nomina ma prima dell’invio dei documenti alla Co.Vi.Soc.:
17 novembre 2017 – Nota CO.VI.SO.C. – Oggetto: Risultanze della visita ispettiva del 24 ottobre 2017, riguardante sempre l’operazione Mepal/Alyssa ed il credito di Euro 40m.
Quindi la Co.Vi.Soc., ancor prima che io avessi un qualsiasi ruolo nella società, aveva avviato una serie di verifiche e di approfondimenti di ogni elemento proprio nella ricostruzione dell’operazione finanziaria in contestazione, apprendendo alcune risultanze investigative (più volte è stato sentito a SIT dalla GdF il segretario dell’organo di controllo). Posso affermare senza tema di smentita che la Co.Vi.Soc. aveva della vicenda Alyssa molte più informazioni e dettagli di quanto ne potessi avere io.
Sono stato definito dalla Procura un esperto e la cosa mi lusinga, di contro mi preoccupa allora che la Co.Vi.Soc. non appare quindi rappresentata da gente esperta che si fa ingannare con una semplice comunicazione.
Ma tra l’altro, alla luce di quanto sopra detto, vorrei vedere chi non avrebbe approvato una situazione patrimoniale infrannuale, non facendo iscrivere una società di serie B al campionato solo ed esclusivamente su una ipotesi di reato.
Si parla sempre di questo credito di Euro 40.000.000 del quale non potevo conoscere la genesi ed il percorso logico degli amministratori del tempo, la cui controversa natura, ha fatto esprimere anche la Cassazione che, con la Sentenza Sez. 6 Num. 21780 Anno 2019, lo ha ritenuto regolare anche per effetto del mio operato per avere preteso e ottenuto, durante la mia presidenza, la riduzione di ben Euro 20.000.000, riequilibrando la struttura finanziaria della U.S. Città di Palermo, che era il mio unico interesse per il contesto sportivo che vedeva tra l’altro una possibile e meritata risalita in serie A, ma soprattutto per dare alla Città la luce che merita.

La mia serenità dell’avere trovato già l’operazione esaminata dalla Co.ViSoc. e dalla Società di revisione era ancora più confortata dal fatto che diverse aziende in molteplici settori (bancario – assicurativo – industriale – etc.), attraverso la cessione di assets soprattutto a proprie “società veicolo” o di “scopo”, realizzano “plusvalenze” quali “ricavi straordinari” per evitare di riportare in bilancio perdite di gestione. A conferma, l’articolo pubblicato ne il Sole 24 Ore del 12/02/2014 Calcio & Business di Marco Bellinazzo, che riporta alcuni passi del Suo libro “Goal economy, Come la finanza globale ha trasformato il calcio” da atto che, nel settore calcio, questo tipo di operazione è stata importata nella serie A dalla metà degli anni 2000 con operazioni il cui valore contabile ha superato i 600 milioni di Euro.

Inoltre, durante la mia gestione, risulta incontrovertibile il rilevante miglioramento della situazione debitoria complessiva, che è stata ridotta di ben Euro 16.942.682, e come proprio il credito Alyssa sia stato pagato quasi al 50% anticipando le scadenze in essere, per un valore essenzialmente identico alla plusvalenza creata dall’operazione come risulta anche dal bilancio chiuso al 30 giugno 2018 che certifica la mia attività quale presidente dell’US Città di Palermo ed ha messo in evidenza la mia ferma volontà a svolgere il mio ruolo con grande attenzione e indipendenza, guardando sempre al bene della Società e di riflesso della mia Città.

La mia indipendenza ha trovato conferma anche dal fatto che, non appena le mie pretese e le mie richieste per una migliore gestione non hanno trovato riscontro da parte degli altri Organi societari, in data 26 luglio 2018 mi sono dimesso. Questo tra l’altro prova che, quando ho accettato l’incarico non mi ritenevo una “garanzia” per Zamparini, ma ero sicuro di esserlo per la Procura della Repubblica che, forse non lo ha comprso. Peccato, se non vi fosse stato un palese accanimento da parte di tutti forse per interessi che nulla hanno a che fare con lo sport “vero”, (vedi partita con il Frosinone), la storia, ove avessimo guadagnato la promozione che meritavamo, sarebbe stata scritta in maniera diversa. Non dimentichiamo però che la verità è figlia del tempo!!”

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09 Ottobre 2020, 12:40

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