Spunta un nuovo nome nella già affollata lista del toto – sindaco di Palermo: si tratta del magistrato Giancarlo Caselli. L’appello viene lanciato su facebook, dove una pagina – appunto nominata “Giancarlo Caselli Sindaco Palermo” – propone una raccolta firme che mira a catapultare il magistrato 72enne nella corsa alla poltrona di primo cittadino. L’obiettivo dei sostenitori del giurista è di raggiungere tramite il social network almeno le 10.000 firme per concretizzare la candidatura. Dopo Piero Grasso, quindi un altro magistrato antimafia viene individuato come eventuale candidato alla guida di Sala delle Lapidi.
Un trend che sembra affermarsi sempre di più nell’opinione pubblica, che con questa formula cerca di individuare un’alternativa ai nomi noti della politica, in grado di sollevare la loro città dall’esasperazione. Ma cosa spinge i sostenitori di questi personaggi pubblici a credere che la ricetta “Magistrato antimafia” possa realmente funzionare? Secondo gli ideatori dell’iniziativa “Caselli Sindaco”, ad esempio, a favore parla soprattutto il fatto che “non abbia legami con la politica e con ambienti discutibili, un uomo libero che possa lavorare senza subire il ricatto di partiti e di padroni”.
