Giornate di studi su Colajanni: il Meridione dai Borboni al Regno - Live Sicilia

Giornate di studi su Colajanni: il Meridione dai Borboni al Regno

Personaggio poliedrico e, da medico e politico, si dedicò anche alle condizioni dei “carusi” nelle miniere, alle ingiustizie dei contadini meridionali

Nella ricorrenza dei 160 anni dell’Unità d’Italia e del Centenario della morte di Napoleone Colajanni, continua il prossimo martedì 23 novembre le giornate di studio organizzate dal Centro Studi Med. Mez. con la collaborazione dell’Università Kore di Enna.

Le giornate di studio su “Napoleone Colajanni e il Meridione dai Borboni al Regno d’Italia”, che hanno ricevuto il Patrocinio della Camera dei Deputati, del Presidente dell’Assemblea Regionale Siciliana, e del Presidente della Regione Siciliana, affronteranno nella seconda giornata i temi cari al politico di Castrogiovanni, come il rifiuto del razzismo e l’approccio sociologico ai temi della criminalità.

I lavori che inizieranno con i saluti del Centro Studi Med. Mez. portati dal socio e Sindaco di Nissoria Armando Glorioso, del Preside della Facoltà di Scienze dell’Uomo e della Società dell’Università Kore di Enna, Giacomo Mulè, e dagli Editori del Palindromo Francesco Armato e Nicola Leo, saranno introdotti da Franz Cantalupo, psicologo e socio Med. Mez., conosciuto ai più come attore cinematografico e televisivo.

A causa dell’impossibilità a partecipare per esigenze di lavoro, non sarà presente la giornalista Rai di origine ennese Ilenia Petracalvina, per cui i lavori mattutini verranno moderati dal giornalista Guglielmo Troina, già caporedattore della Rai che si è reso immediatamente disponibile, mostrando oltre alla nota capacità professionale una rara disponibilità umana. 

Affronteranno i temi che il Colajanni espose nei suoi lavori “Ire e spropositi di cesare Lombroso” e “Per la razza maledetta”, in opposizione alle teorie lombrosiane il criminologo Nicola Malizia, il sociologo Sergio Severino e lo psicologo sociale Stefano Ruggeri, tutti docenti di Unikore e l’antropologa Valentina Rizzo che ha curato l’ultima edizione dei due scritti di Napoleone Colajanni, riproposti quest’anno dal Palindromo di Palermo.

Nella sessione mattutina sono previsti dei riconoscimenti che Med. Mez. ha voluto attribuire ad alcune personalità che si sono occupati dell’attività di Napoleone Colajanni. 

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La ripresa dei lavori nel pomeriggio sarà introdotta dal socio Med. Mez. Luigi Guarneri, Responsabile del Reparto di Malattie infettive dell’Ospedale Umberto I° di Enna e vedrà i saluti del Preside della Facoltà di Scienze Economiche e Giuridiche dell’Università Kore di Enna, Roberto Di Maria, e della pedagogista Monica Fastuca che porterà i saluti per Med. Mez.

La sessione pomeridiana sarà moderata dal giornalista Nino Arena, firma della Terza Pagina de La Sicilia,   e sarà dedicata al 160° dell’Unità d’Italia, provando ad osservare l’unificazione della Penisola attraverso gli studi di Pino Ippolito Armino e del suo lavoro “Il fantastico Regno delle Due Sicilie”, edito da Laterza, dove l’autore, che parteciperà al dibattito, affronta – dati alla mano – le insofferenze neo-borboniche basate su quelle che potremmo definire fake news storiche.

Oltre a Pino Armino, parteciperanno al dibattito lo storico dell’Università Kore Andrea Micciché, il Presidente della Società di Storia Patria della Sicilia Centro Meridionale Salvatore Lo Re e il Presidente dell’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia di Enna Renzo Pintus. I relatori accompagneranno in un viaggio che parte da Napoleone Colajanni garibaldino e unitario, nonostante meridionalista convinto e convincente, fino ad una visione contemporanea dell’Italia e degli italiani, delle fake giornalistiche e politiche e della nuova visione meridionalista.

Napoleone Colajanni era poliedrico e, da medico e politico, si dedicò anche alle condizioni dei “carusi” nelle miniere, alle ingiustizie dei contadini meridionali e, da esponente nazionale dei repubblicani e leader dei fasci siciliani, fu determinante nella fondazione di quel repubblicanesimo-socialista che seppe coniugare il senso di giustizia e libertà con quello delle pari opportunità e del meridionalismo non vittimista ma, al contrario, propulsore dell’unità italiana e del Risorgimento.

Nella sessione pomeridiana, aperta non a caso dalla Preside della Facoltà di Medicina e Chirurgia, di Unikore Roberta Malaguarnera,  e dal Responsabile della Corte Nazionale di Giustizia della UISP Giamblanco Silvestro, moderati dal giornalista di Rai3 Giuseppe Ardica, interverranno, l’Antropologo Sociale Antonino Colajanni e il sociologo Paolo De Nardis, entrambi dell’Università “Sapienza” di Roma, lo storico Jean-Yves Frétigné, dell’Università francese di Rouen, conoscitore ed autore di pubblicazioni su Colajanni ed il giornalista Salvo Fleres già componente della Commissione dei Diritti Umani del Senato della Repubblica. 

la giornata del 23 novembre sarà dedicata all’approfondimento della posizione meridionalista e antirazzista di Colajanni, mentre il 29 si indagherà sul fenomeno della mafia/e, visto attraverso gli occhi del sociologo ennese e quello dei protagonisti della lotta alla mafia nei giorni nostri.


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