Gli spettri di Petralia: “Qui il fuoco ha bruciato tutto” - FOTO - Live Sicilia

Gli spettri di Petralia: “Qui il fuoco ha bruciato tutto” – FOTO

Il reportage da una delle zone delle Madonie più colpite dall'emergenza incendi

PETRALIA SOPRANA – Si inizia a respirare aria impregnata di cenere, arrampicandosi verso Petralia Soprana. Prima la intravedi lassù, contro il cielo limpido, circondata da un deserto nero. Continui ad avvicinarti e risali il versante desolato e devastato dai roghi. Il cartello all’ingresso è carbonizzato, così come gli alberi e gli animali e gli altri oggetti abbandonati. 

Il paese è stato uno dei più colpiti dagli incendi che hanno bruciato le Madonie. Case evacuate, gente sfollata, aziende in ginocchio. Lo racconta il sindaco Pietro Macaluso, mentre si ferma a parlare con dei passanti e cerca di rassicurarli. “I danni sono innumerevoli – dice il primo cittadino – Dal patrimonio naturalistico alle imprese agricole. È una ferita che non si può rimarginare facilmente”. E aggiunge: “Abbiamo distribuito foraggio agli agricoltori. Abbiamo aperto un conto corrente: se la gente vuole, può fare delle donazioni. Poi distribuiremo in maniera equa queste risorse, che magari non risolveranno l’intero problema ma di sicuro saranno d’aiuto”. 

Gli abitanti in giro sono pochi. In piazza si vedono facce esauste, deluse, arrabbiate. Una signora non vuole rispondere a nessuna domanda: “Sono distrutta” dice; va via. Altri invece vogliono sfogarsi e non esitano a scambiare qualche parola. Puntano il dito contro l’assenza di prevenzione, si lamentano perché “ogni anno è sempre la stessa storia” e non vengono presi i provvedimenti adeguati.

Invocano un impiego più efficiente del corpo forestale, “perché sono tanti e male organizzati”. Però sono orgogliosi dell’impegno di tutti. “È stata l’Apocalisse, le fiamme erano davvero alte” dice un cittadino che ha dovuto abbandonare la propria abitazione durante l’emergenza incendi dei giorni scorsi. “Ma abbiamo collaborato per fare il possibile e ricevuto tanti aiuti, da altri paesi e da altre regioni. Gente che non si fermava davanti a niente”. 

E se c’è una nota positiva in questa marcia funebre è proprio la solidarietà dimostrata. Nessuno si è tirato indietro. Giovani volontari instancabili, ronde organizzate dai cittadini, assistenza per chi ne aveva bisogno. Ognuno ha fatto il possibile. Stretta tra i fuochi della disorganizzazione amministrativa e della criminalità, Petralia Soprana ha risposto compatta. E il suo urlo di protesta serpeggia tra i campi riarsi e abbandonati, nella speranza di non perdersi nel vuoto.


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