06 Luglio 2020, 09:14
4 min di lettura
Il governatore del Veneto Luca Zaia e il sindaco di Bari (e presidente dell’Anci) Antonio Decaro sono gli amministratori locali più popolari in Italia. Entrambi, anche sotto la spinta dell’emergenza Covid-19, ottengono un consenso quasi plebiscitario: se si votasse in questo momento otterrebbero il 70% delle preferenze. E’, questa, l’indicazione più significativa del Governance Poll 2020, un’indagine sul livello di gradimento dei presidenti delle 18 Regioni a elezione diretta e dei sindaci di 105 città capoluogo di provincia realizzata per Il Sole 24 Ore del Lunedì da Noto Sondaggi.
Sulla classifica delle Regioni, per il Governance Poll del Sole 24 Ore, l’indicazione più evidente è l’en plein del centrodestra con i quattro governatori più popolari d’Italia: subito dopo Zaia, infatti, si piazzano Massimiliano Fedriga (Friuli V.G., Lega, 59,8%), Donatella Tesei (Umbria, Lega, 57,5%) e Jole Santelli (Calabria, Forza Italia, 57,5%). Al quinto posto, con consensi in crescita rispetto al giorno delle elezioni (dal 51,4 al 54%), si classifica il primo governatore del centrosinistra, quello dell’Emilia Romagna Stefano Bonaccini.
Il progresso più significativo è quello di Giovanni Toti in Liguria (dal 34,4 al 48%), mentre gli arretramenti più vistosi sono accusati da Michele Emiliano in Puglia (dal 47,1 al 40%) e Attilio Fontana in Lombardia (da 49,7 a 45,3%). All’ultimo posto nel Governance Poll delle Regioni c’è il governatore del Lazio e segretario nazionale del Pd, Nicola Zingaretti, la cui performance è praticamente allineata al risultato – poco più del 30%, il più basso tra i governatori – ottenuto il giorno delle elezioni. Dodicesimo e in netta crescita Nello Musumeci.
Sul fronte delle città capoluogo, al Governance Poll del Sole 24 Ore, dopo il primo posto di Decaro e il secondo di Cateno De Luca (Messina, Lista civica), si registra il terzo posto ex aequo di sindaci che hanno vissuto in prima linea due diverse situazioni di emergenza: quella del Ponte Morandi per Marco Bucci (centrodestra, Genova) e quella del coronavirus per Giorgio Gori (centrosinistra, Bergamo). Nelle retrovie due figure simbolo a livello amministrativo del Movimento Cinque Stelle: Virginia Raggi a Roma e Chiara Appendino a Torino, rispettivamente al penultimo posto (con un calo di 29 punti rispetto al 67,2% del giorno di elezione) e al 97° (-10,9). Indietro anche il sindaco di Napoli, Luigi De Magistris (al 100° posto con un calo di 24 punti). Tra le grandi città, in lieve crescita i sindaci di Firenze Dario Nardella (34° posto) e di Milano Giuseppe Sala (52°).
All’ultimo posto il sindaco di Palermo Leoluca Orlando, che in base a quanto evidenzia la classifica pubblicata dal Sole 24 Ora sull’indice di gradimento dei sindaci di capoluogo di provincia in Italia, sprofonda in fondo alla graduatoria. Il primo cittadino si piazza alla posizione numero 105. Rispetto all’anno in cui è stato eletto – era il 2017 – la percentuale del 46,3% del gradimento passerebbe al 38,1%, con un calo di 8,2 punti percentuali.
Le reazioni. “Che Orlando si trovi ultimo nella classifica di gradimento dei
sindaci italiani può stupire solo chi non vive a Palermo e non ne
conosce il disastro – dicono in una nota i consiglieri comunali Igor Gelarda, capogruppo Lega, e Alessandro Anello -. Quello che stupisce è che lui, e il sempre più piccolo nucleo che ancora lo sostiene, non abbiano preso coscienza che la sua era è definitivamente tramontata, e che il distacco con
cittadini palermitani ormai è ormai abissale. Non essere riuscito ad affrontare tematiche importanti come quella della pulizia della città, delle buche nelle strade, della difficile situazione delle società partecipate, oppure costringere i palermitani a subire la vergogna delle bare accatastate al cimitero dei Rotoli, hanno reso Orlando un peso politico per questa città. Non ultimo il suo ossessivo occuparsi dei migranti, dimenticando però i palermitani, che evidentemente avrebbero gradito e gradirebbero un po’ più di attenzione. Chiunque al posto di Orlando si dimetterebbe con un sussulto di dignità politica , ma temiamo che lui non lo farà e impedirà così ai palermitani di scegliere un nuovo sindaco e una nuova amministrazione,
che erediteranno una situazione disastrosa, ma almeno potranno dare
nuove speranze a questa città ed ai suoi cittadini. Palermo merita
molto di più”.
In crescita l’esito del sondaggio per il presidente della Regione Nello Musumeci. Il governatore sale al numero 12 della governance poll 2020 del Sole 24 ore (Noto sondaggi): “Un risultato che ci inorgoglisce e che conferma l’evidente cambio di passo rispetto al governo Crocetta, che era relegato in ultima piazza”, commenta la deputata regionale di Diventerà Bellissima Giusi Savarino, che aggiunge: “La crescita nel consenso del Presidente Musumeci è evidente ed è frutto del suo lavoro: silenzioso, costante, incisivo, lungimirante ed ostinato. Per dare alcuni numeri, il consenso del Presidente Musumeci è aumentato di 13,3 punti percentuali rispetto allo scorso anno e di ben 6 punti percentuali rispetto alle elezioni del 2017. E’ il terzo presidente di regione per aumento del consenso personale rispetto al giorno delle elezioni”.
«Nello Musumeci è al terzo posto tra i presidenti delle Regioni per aumento di gradimento rispetto al giorno delle elezioni. Evidentemente i siciliani riconoscono e apprezzano sempre più numerosi il suo buon governo e i risultati già raggiunti in questi primi 30 mesi di mandato. L’eccellente gestione dell’emergenza Coronavirus, la spesa record dei Fondi Europei, il netto aumento della raccolta differenziata, le politiche sul lavoro- con migliaia di stabilizzazioni ed assunzioni- e l’impegno forte e costante per rivendicare e ottenere infrastrutture degne della nostra regione sono tutti fatti incontestabili». Lo afferma Alessandro Aricò, capogruppo all’Ars di DiventeràBellissima.
Pubblicato il
06 Luglio 2020, 09:14