Grandi opere e investimenti | La nuova programmazione europea

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12 Aprile 2016, 13:21

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PALERMO – Quattro miliardi e mezzo di euro per grandi opere, enti locali e imprese. Presentato oggi a Palermo il programma comunitario di investimenti per la Sicilia per il 2014-2020. “Una programmazione che ha tutte le carte in regola per il rilancio dell’Isola e che permetterà alla Regione di emanare già a partire da giugno i primi avvisi”, assicura Vincenzo Falgares, dirigente generale del dipartimento Programmazione. Un piano comunitario di investimenti “orientato verso l’aumento della competitività, dello sviluppo del territorio e della qualità di vita dei cittadini”, commenta Falgares, che non nasconde il “grande sforzo organizzativo che sarà richiesto agli uffici” per non vanificarne “le grandi potenzialità”.

Il programma, ricorda il dirigente, “per la prima volta si rivolge anche alla grandi imprese” ed è “fortemente proiettato anche alla valorizzazione del turismo, dei beni culturali e ambientali”. Si tratta del “più grande piano di investimenti in Italia”, ha ricordato Charlina Vitcheva, componente della commissione europea e direttore generale dell’Area “Crescita intelligente e sostenibile e Europa Meridionale”. Per la Sicilia, aggiunge Vitcheva, “una responsabilità enorme dalla quale dipende il successo stesso della politica comunitaria”.

Principali beneficiari del programma saranno enti locali, pubblici e la Regione, le imprese, in forma singola o associata, anche di nuova costituzione, le aziende sanitarie, gli enti gestori delle riserve naturali e dei parchi naturali, enti e fondazioni di ricerca, distretti tecnologici, soggetti competenti per ciascuna tipologia di investimento, società concessionarie del servizio di distribuzione di energia elettrica e gli ex consorzi Asi, oggi gestiti da Irsap.

La programmazione si muoverà attraverso alcune linee guida. Tra gli obiettivi principali il potenziamento dell’attività ricerca, lo sviluppo tecnologico e l’innovazione, attraverso, soprattutto il potenziamento della banda larga e l’allargamento della platea dei beneficiari. Previsti anche interventi per incrementare la competitività delle imprese, obiettivo che passa da misure volte a favorire la nascita di nuove aziende, agevolazioni di accesso al credito e l’ingresso commerciale nei mercati extraregionali. Tra gli obiettivi indicati come asse portante del programma di finanziamenti europei anche l’energia sostenibile, la prevenzione e la gestione dei rischi derivanti dal cambiamento climatico, la tutela dell’ambiente.

Il tutto attraverso interventi che mirano alla riduzione delle emissioni di Co2, delle produzione di energia da fonti rinnovabili, la riduzione del consumo di energia elettrica, la bonifica del suolo e la riduzione del rischio di alluvioni e terremoti. Risultato che passa anche dall’aumento della raccolta differenziata e l’incremento dei servizi di depurazione delle acque attraverso il potenziamento dei depuratori.

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Infine, nel programma di investimenti comunitari, è previsto il miglioramento della inclusione sociale (attraverso interventi per l’aumento, il consolidamento e la qualificazione dei servizi sociali, socio-sanitari e del tessuto urbano), ma anche dell’istruzione e della formazione (previsti interventi in favore dell’edilizia scolastica e infrastrutturali rivolti all’alta formazione. E a proposito di infrastrutture, nel piano comunitario è compresa la realizzazione o il miglioramento di linee tranviarie o metropolitane e di piste ciclabili, la riqualificazione di ferrovie, strade e aree portuali.

Accanto alle grandi aree di intervento, la programmazione comunitaria prevede anche alcuni interventi specifici. Tra questi, la realizzazione di alcuni grandi progetti. Come l’anello ferroviario Giachery-Politeama a Palermo, il completamento del raddoppio ferroviario Palermo-Carini, la tratta ferroviaria Ogliastrillo-Castelbuono, l’interporto di Termini Imerese, il potenziamento della banda ultralarga e la realizzazione della tratta ferroviaria “circumetnea” Stesicoro-Aeroporto Fontana Rossa.

Una programmazione dalla quale “non ci possiamo aspettare miracoli e che non sarà la soluzione di tutti i nostri problemi”, è il pensiero del governatore Rosario Crocetta. Secondo cui “ciò che serve all’Isola sono interventi che colmino il gap infrastrutturale della Sicilia”. Regione che secondo il governatore è chiamata a “cambiare metodologia. Occorre meno burocrazia e più dialogo con comuni e imprese”. Secondo Crocetta, la ricetta per sfruttare al meglio le possibilità offerte dai fondi comunitari è quella della “democratizzazione dell’accesso ai fondi europei”. Un processo, spiega il governatore, che “deve passare dall’attivazione di corsi per i funzionari degli enti locali sulla nuova programmazione, un modo per aiutare i comuni ad accedere concretamente a questi finanziamenti”.

 

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12 Aprile 2016, 13:21

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