"Grazie di tutto, sei la mia vita" | Lauretta che voleva essere amata - Live Sicilia

“Grazie di tutto, sei la mia vita” | Lauretta che voleva essere amata

Uccisa e gettata in un pozzo. Ma chi era davvero Laura Petrolito?

Lauretta voleva la cosa più urgente e difficile del mondo. Lei voleva soltanto essere amata. Oltre la polvere nera della cronaca, oltre lo sporco che resta sotto le unghie dell’assassino, oltre il pozzo della violenza, oltre il sangue rappreso sui vestiti, lì dove il coltello ha colpito, rimane l’anima pura di una bambina cresciuta troppo in fretta, c’è un cuore strappato e mai rammendato con quell’inesausta richiesta d’amore.

Basta ripercorrerli i passi di Laura Petrolito – uccisa a vent’anni – che, non immaginando di morire tanto presto e così atrocemente, aveva disseminato ovunque le tracce della sua speranza faticosa, come se niente di definitivo e tragico potesse mai accadere. Foto e pensieri su facebook. Riquadri dei figli, cuoricini, faccine. “Per sempre” intrecciati alla stregua di amuleti contro il malocchio dell’assenza di sentimenti e legami. E frasi che punteggiano: “Piccolo mio ti amo e non smetterò mai di dirtelo.. perché tu lo sai e telo dirò sempre.. Senza te niente a senso!”. Ed è giusto lasciarli intoccati gli errori di sintassi. Il bisogno di ricevere sguardi, carezze, innocenza è la necessaria sgrammaticatura di tutte le regole che presidiano una fredda cautela dell’esistere.

Un’iconcina della Madonna, ancora, per invocare protezione. Messaggi in bottiglia alle amiche. Scriveva Lauretta. E se la prendeva con gli indifferenti che, sfruttando l’inciampo degli altri, tagliano carne e ossa: “Prima di giudicare la mia vita o il mio carattere metti le mie scarpe… vivi il mio dolore , i miei dubbi, le mie risate… cadi la dove son caduto io e soprattutto prova a rialzati come ho fatto io”.

Scriveva per suo padre, immenso e sorridente in una foto, con lei bambina, nel tempo della felicità: “Papà ti ricordi quando sono nata? Sicuramente mi hai preso in braccio e mi hai guardata, poi dolcemente mi hai dato un bacino, eri orgoglioso della tua bambina ora sto crescendo, e adesso sono io Mamma tu piano piano mi accompagni in questo cammino senza lasciarmi la mano. Se qualche volta ti faccio arrabbiare non lo faccio apposta devo imparare di più, e con calma se mi stai a sentire avrei anch’io qualcosa da dirti.. stringimi forte con tanto affetto come fai sempre. Non ti cambierei con nessun altro papà perché tu sei unico papino mio infatti ascolta il mio cuore che dice ‘SOLO CON TE IO SONO FELICE NON LASCIARMI MAI DA SOLA’. Grazie di tutto. Sei la mia vita!”.

Possiamo ascoltarlo quel cuore, nello stupore del battito di ‘essere mamma’. Lauretta, troppo giovane, sempre figlia, costretta a sbocciare, a confrontarsi con un impegno da madre. In mezzo, suggestioni infantili. Foto sulla spiaggia. Selfie da adolescente con un accenno di seduzione social. Ritratti con i figli, da madre. Tenerezza con il padre, da figlia. Tutto insieme, tutto contraddittorio, tutto fortissimo. Una lettera d’amore inviata alla prima ombra sulla strada, alla mano disponibile, a chiunque fosse nei paraggi. Le dissolvenze di una povera bambina, massacrata e gettata nel pozzo.

E possiamo solo rimpiangerla, adesso che si è fatto tardi. Aggiungere lutto al lutto nel conteggio delle donne straziate da un esemplare di maschio feroce; provare pena infinita per Lauretta che voleva soltanto essere amata, che l’amore lo cercava disperatamente, che scriveva quasi un inconsapevole testamento: “Ti indicherò un filtro amoroso senza veleni, senza erbe, senza formule magiche: se vuoi essere amato, ama”. Impareremo mai?

Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI