Green pass in Tribunale, "Obbligo per i magistrati, no per gli avvocati"

Green pass in Tribunale, “Obbligo per i magistrati, no per gli avvocati”

Le perplessità del presidente del Coa Rosario Pizzino.

CATANIA – Sempre più confusione attorno al green pass. Anche i Palazzi di Giustizia, dal prossimo 15 ottobre, saranno luoghi dove sarà necessario esibire la certificazione verde per poter accedere. Ma l’obbligo non è per tutti. Gli avvocati sarebbero esenti. Ma questo mette in moto un po’ di perplessità, perché se potranno avere libertà di movimento in tribunale invece dovranno diventare “sceriffi” nel proprio studio legale.

Un provvedimento che pare avere diverse contraddizioni. Palesa le sue preoccupazioni Rosario Pizzino, presidente del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Catania, che però prima di emettere sentenze vuole aspettare.

“Questa è ancora una bozza di decreto ed è opportuno attendere il testo definitivo, che sarà pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, per esprimere giudizi e valutazioni. Voglio ricordare che l’Avvocatura, a suo tempo, aveva pressato per essere inserita, insieme al comparto giustizia, tra le categorie prioritarie per la vaccinazione, e dunque la via più efficace per eliminare il virus è quella di diffondere sempre più la vaccinazione, e di informare, con maggiore incisività, coloro che nutrono ancora incertezze”, spiega Pizzino.

Ma cosa succederà quindi dopo il 15 ottobre? “Gli Uffici Giudiziari, accessibili con il green pass, diventano luoghi di lavoro più sicuri ma l’obbligo non riguarderebbe gli Avvocati. Un Avvocato potrà dunque andare in Tribunale senza avere il certificato ma, ad esempio, dovrà mostrarlo per entrare in uno studio legale. Quindi – evidenzia il presidente Pizzino – alcuni dubbi da sciogliere e alcune chiare incongruenze”.

Il civilista si pone delle domande: “Per esempio: il Green pass perché solo per i magistrati in un ambiente dove avvocati e giudici lavorano spesso fianco a fianco?”

Nessuna polemica però. “Attendiamo nei prossimi giorni la pubblicazione del decreto e le linee guida che entreranno in vigore concretamente il 15 ottobre. Come Consiglio dell’Ordine al momento possiamo solo esprimere una certa preoccupazione a fronte di un serio problema sanitario che ha bisogno di risposte chiare, univoche”, chiosa Pizzino.


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