Guarnotta va in pensione | Fece parte del pool antimafia

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06 Febbraio 2015, 15:14

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PALERMO – Per Leonardo Guarnotta arriva il giorno della pensione. Lascia la toga da presidente del Tribunale di Palermo. A settantacinque saluta la magistratura a cui ha dedicato 50 anni di vita. Guarnotta ha fatto parte del pool antimafia, la geniale invenzione di Antonino Caponnetto che riuniva Giovanni Falcone, Paolo Borsellino e Giuseppe Di Lello. Tanto geniale da istruire il primo grandi maxi processo alla mafia, quando fu necessario costruire il bunker dell’Ucciardone per processare decine e decine di pezzi da novanta della Cosa nostra di allora.

Per salutare Guarnotta l’aula magna della Corte d’appello si riempie. Arriva pure, e non era previsto, il ministro della giustizia Andrea Orlando, il procuratore aggiunto Vittorio Teresi, il sostituto Antonino Di Matteo, il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, il procuratore generale Roberto Scarpinato, l’avvocato generale Ignazio De Francisci, Piergiorgio Morosini, consigliere del Csm, l’aggiunto Leo Agueci, Francesco Greco, presidente dell’ordine degli avvocati ma anche i vertici provinciali di polizia, carabinieri e guardia di finanza. E tanti altri.

Va in pensione un altro pezzo di storia della magistratura palermitana. La sua è una carriera piena di ricordi. Uno più pesante degli altri, come lo stesso Guarnotta ha sempre ammesso. Sulla sua scrivania la mattina del 20 luglio del 1992 trovò un biglietto di Paolo Borsellino. “Ti devo parlare con urgenza”, gli scriveva il magistrato. La storia e le bombe di via D’Amelio hanno impedito a Guarnotta e a tutti noi di sapere cosa Borsellino volesse dirgli prima di morire.

Adesso si apre la partita per la successore. I pretendenti più accreditati sono Cesare Vincenti, capo dei gip, e Salvatore Di Vitale, presidente della quinta sezione penale della corte d’appello. In lizza anche Sergio Nicastro, consigliere di corte d’appello a Caltanissetta, Angela Tardio, consigliere di Cassazione, Daniele Marraffa, presidente della seconda sezione della Corte d’appello, il presidente aggiunto dell’ufficio Gip Gioacchino Scaduto, e Maria Patrizia Spina, presidente della quarta sezione della Corte d’appello.

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06 Febbraio 2015, 15:14

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