Hotspot, la Regione prende tempo| Cordaro: “Ne parlerò con Salvini”

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18 Giugno 2018, 12:12

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PALERMO – L’ipotesi di un Hotspot allo Zen di Palermo si fa sempre più lontana. A confermarlo, questa mattina, l’assessore regionale al Territorio Toto Cordaro, da cui dipende la costruzione del centro di prima accoglienza per i migranti accanto al Velodromo. Cordaro, che ha ricevuto le associazioni Centro Pio La Torre, Laboratorio Zen Insieme, Donne di Benin City, l’Arci, il Comitato per la Casa e i sindacati Cigl, Cisl e Uil, ha infatti sottolineato come la Regione sia orientata “ad accogliere l’indirizzo del consiglio comunale di Palermo che ha deliberato la contrarietà alla realizzazione dell’hotspot”, come si legge in un comunicato stampa del Centro Pio La Torre.

“Tuttavia ci sono dei passaggi tecnici da realizzare, tra cui quello fondamentale del Cru, il Consiglio regionale dell’urbanistica, che ancora non è stato convocato perché manca la comunicazione ufficiale da parte del Comune della decisione del consiglio e della relativa documentazione a corredo della decisione”, ha detto l’assessore.

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Le associazioni hanno ribadito la loro contrarietà, chiedendo un rilancio delle periferie palermitane a favore dell’inclusione sociale e dello sviluppo, e proposto di usare l’area del Fondo San Gabriele per la realizzazione di orti urbani e finalità culturali e ambientali. Un “no” espresso anche da Sala delle Lapidi, sulla scorta della contrarietà dei suoi uffici, ma che da solo non basta. La palla è infatti in mano alla Regione, cui spetta dare però solo un via libera tecnico alla struttura voluta dal ministero dell’Interno. “Va ricordato – ha infatti precisato Cordaro – che il ministero per ragioni particolarmente specifiche può imporre la realizzazione del centro. Parlerò con il ministro dell’Interno, Salvini, per capire quale sia l’orientamento del nuovo governo”. Orientamento non troppo difficile da immaginare.

 

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18 Giugno 2018, 12:12

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