04 Febbraio 2013, 07:27
1 min di lettura
PALERMO- Un tentativo di darsi alla macchia stroncato sul nascere. Non dormiva a casa da un po’. Un conoscente lo ha ospitato nei giorni che hanno preceduto la sentenza del processo Hybris. Gioacchino Martorana, il 30 gennaio scorso, è stato condannato a nove anni. I carabinieri del Reparto operativo di Palermo hanno dato esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Tribunale.
Martorana, 41 anni, è accusato di associazione mafiosa, estorsioni, rapine e traffico di stupefacenti. Avrebbe fatto parte della schiera di picciotti al servizio di Gianni Nicchi per garantirne la latitanza e si era messo a disposizione di Michele Armanno, il capomafia di Pagliarelli, condannato a sedici anni nella stessa sentenza. Gli investigatori non hanno dubbi: Martorana aveva tutte le intenzioni di diventare un latitante e aveva deciso di cambiare aria nell’attesa della sentenza. I carabinieri guidati dal colonnello Salvatore Altavilla però si erano messi alle calcagna di parenti e amici con cui Martorana non ha mai smesso di avere contatti.
Lo hanno visto uscire da casa dei genitori in via Oreto per non farvi più rientro. Il comandante del Nucleo investigativo, Alberto Raucci, e i suoi uomini sono arrivati a lui seguendo un amico di Martorana già venuto fuori nella fase investigativa che portò al blitz Hybris. Sabato hanno atteso che uscisse in macchina da un’abitazione di via Santicelli, nella zona di corso Calatafimi, e lo hanno fermato. Martorana non ha opposto alcuna resistenza.
Pubblicato il
04 Febbraio 2013, 07:27