I dipendenti dell’Ancol: | “Quale futuro per noi?”

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26 Luglio 2013, 11:15

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MESSINA – “Dal 2003, anno di avvio dell’attività formativa, abbiamo sempre lavorato e svolto le nostre mansioni con serietà, impegno, dedizione e zelo per portare avanti l’attività formativa nonostante le difficoltà economiche cui, in questi anni, ciascuno di noi ha dovuto far fronte”. E’ quanto affermano alcuni dipendenti dell’Ancol Sicilia, l’ente coinvolto nell’inchiesta della procura di Messina sulla formazione professionale e a cui è stato revocato l’accreditamento.

“Intendiamo prendere le distanze dalle condotte dei nostri dirigenti”, si legge nella nota, firmata da 13 dipendenti, che però aggiungono: “Non giudichiamo l’operato di nessuno e siamo fiduciosi nel lavoro svolto dalla magistratura e dalle forze dell’ordine”.

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“Siamo tutti creditori di parecchie mensilità retributive relative agli anni 2008, 2009, 2010, 2011, 2012, e 2013 – prosegue -. Crediti per i quali da mesi abbiamo già avviato le adeguate procedure legali”. I lavoratori fanno appello al presidente della Regione, Rosario Crocetta “affinchè la nostra dignità non venga calpestata ulteriormente”. I dipendenti, infine, ricordano di essere stati posti in cassa intrstati collocati in cassa integrazione “senza che ci sia in atto alcuna procedura in merito presso l’Inps”. Poi la frase laconica finale: “Non sappiamo che futuro ci aspetta”.

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26 Luglio 2013, 11:15

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