I giostrai siciliani a Conte | “Siamo stati abbandonati”

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02 Maggio 2020, 17:48

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PALERMO – Oltre 200 giostrai siciliani hanno scritto al premier Giuseppe Conte e al ministro Dario Franceschini per chiedere un reddito di emergenza e una serie di misure di tutela e contenimento finanziario.

I giostrai sono stati costretti a coprire le giostre con i tendoni, sepolti dalle spese da affrontare senza più alcuna entrata economica. “Siamo fermi da mesi, abbiamo bisogno che le istituzioni ci ascoltino, non abbiamo risorse per la sopravvivenza delle nostre famiglie. Lo Stato ci deve aiutare, non siamo invisibili”, dice Toti Speciale, presidente nazionale dell’unione esercenti spettacoli viaggianti. Rino Talarico, giostraio agrigentino, bloccato ad Avola, è consapevole del momento drammatico e sa bene che le giostre saranno le ultime a ripartire, nel frattempo, chiede “di non essere abbandonato dalla politica”.

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Le rivendicazioni dei giostrai dell’isola sono state sposate da Natalia Re e Vito Ferrantelli, coordinatori di Italia Viva della provincia di Agrigento: “Sono la categoria più a rischio, sono stati messi ai margini -dicono – non possono aprire e se anche lo facessero nessun genitore porterebbe i propri figli a fare un giro su un ottovolante, dove non ci può essere il distanziamento sociale. La politica deve trovare una soluzione anche per i giostrai che non possono essere abbbandonati”. Nel corso di una videoconferenza tra i giostrai, Natalia Re e Davide Faraone, capogruppo al Senato di Italia Viva è stato assicurato che il grido d’allarme della categoria arriverà sui tavoli romani”. (ANSA).

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02 Maggio 2020, 17:48

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