24 Gennaio 2020, 11:45
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Tony Rizzotto sarebbe ineleggibile. Così una sentenza della Corte d’appello di Palermo che oggi ha accolto i ricorsi promossi da Mario Caputo e Marco Briguglio. I due, candidati nella lista Noi con Salvini nella quale Rizzotto fu eletto all’Ars alle ultime regionali, hanno sollevato la questione davanti alla magistratura, difesi rispettivamente, dagli avvocati Massimiliano Mangano e Lucia Interlandi, e dagli avvocati Giovanni Puntarello e Sabrina Causa. Caputo e Briguglio evidenziavano come Rizzotto dovesse risultare dichiarato ineleggibile perché non su era dimesso dall’Ente di Formazione Issford entro il termine di 90 giorni dal termine della precedente legislatura.
La legislazione regionale prevede infatti l’ineleggibilità per i legali rappresentanti, gli amministratori e dirigenti di quelle società e/o quegli enti privati che svolgano delle attività per conto della Regione, amministrando di conseguenza fondi pubblici. E tra questi rientrava l’ente per cui lavorava Rizzotto. In primo grado il tribunale però aveva datro ragione a quest’ultimo, ritenendo che si fosse tempestivamente dimesso dalla carica. La Corte di Appello ha radicalmente riformato la sentenza di primo grado, in quanto le dimissioni sono state registrate alla camera di commercio solo a seguito dell’elezione del politico palermitano. Sulla base del disposto della sentenza, Rizzotto, che aveva lasciato la Lega aderendo al gruppo ora Sicilia, deve lasciare posto a Caputo, che in base al dispositivo della sentenza della prima sezione civile della Corte d’appello presieduta da Antonio Novara, subentrerà al suo posto.
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24 Gennaio 2020, 11:45