16 Luglio 2022, 10:04
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PALERMO – Il blitz di oggi mette a posto gli ultimi tasselli del puzzle mafioso di Porta Nuova. Le indagini dei carabinieri del Nucleo investigativo del Comando provinciale, coordinati dalla Direzione distrettuale antimafia, individuano ulteriori pedine impegnate a gestire soprattutto gli affari della droga. Un ruolo chiave in questo settore, nonostante fosse detenuto, sarebbe stato ricoperto da Filippo Burgio, 50 anni.
L’arresto di oggi blocca la sua scarcerazione, prevista in queste ore, per fine pena. Burgio, mentre era detenuto, maturava propositi di vendetta per l’omicidio del figlio Emanuele, assassinato l’anno scorso alla Vucciria.
Ordinanza di custodia cautelare in carcere anche per Giuseppe Auteri, 47 anni, latitante dal giorno dello scorso blitz. Stessa cosa per Nicolò di Michele, 32 anni. Sulla cattura di entrambi si concentra adesso il lavoro degli investigatori.
La misura più pesante è stata applicata dal giudice per le indagini preliminari Filippo Serio, anche a Salvatore Incontrera, 25 anni.
Quest’ultimo, già raggiunto dalla prima ordinanza, è figlio di Giuseppe Incontrera, assassinato nelle scorse settimane alla Zisa.
I guai giudiziari in famiglia, però, non sono finiti visto che ai domiciliari è finita la mamma e moglie del defunto, Maria Carmelina Massa, 43 anni, che avrebbe fatto da spalla al marito.
Arresti domiciliari anche per Giuseppe D’Angelo, 28 anni, Massimiliano D’Alba, 31 anni, Antonino Fardella, 41 anni; Gaetano Francesco e Marco Verdone, rispettivamente di 50, 33 e 30 anni.
Domiciliari anche per Angelo Costa, 29 anni.
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16 Luglio 2022, 10:04