I tre "cartelli" del narcotraffico |in affari con gli albanesi - Live Sicilia

I tre “cartelli” del narcotraffico |in affari con gli albanesi

I tre gruppi operavano a Librino, San Cristoforo e Picanello.

I retroscena dell'operazione Spartivento
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CATANIA – Una sorta di spa del narcotraffico con a capo i nomi che contano del gotha di Cosa Nostra. L’operazione Spartivento mette a nudo gli affari che i Nizza sono riusciti a chiudere con i ‘rais’ del traffico internazionale di marijuana in Albania. Hanno rotto i rapporti con gli storici intermediari della Locride calabrese e sono andati direttamente alla fonte. Fabrizio Nizza, come lui stesso racconta da quando è diventato collaboratore di giustizia, è partito in Albania per dare il via al monopolio del “fumo” a Catania.

Si sono determinati dei veri e propri “cartelli” per il riforminento delle piazza di spaccio. Chi vuole vendere “marijuana” a Catania deve passare da queste “holding” del narcotraffico. La Squadra Mobile è riuscita a determinare anche i “capi” di ogni cartello e a localizzare la zona di potere.

Le zone dove operano i tre cartelli

Sono tre i cartelli identificati. Uno vede a capo Andrea Luca Nizza che opera nella roccaforte di Librino e nel dedalo di stradine di San Cristoforo. Latitante dal 12 dicembre 2014, Nizza al momento è ai vertici del più ingente traffico di droga a Catania. Il secondo “cartello” opera per conto di Lorenzo Saitta detto “Scheletro”, in carcere per un’altra operazione, che gestisce lo spaccio a San Cristoforo. La terza “società” fa riferimento ai fratelli Rocco e Antonino Morabito, trafficanti con base operativa Picanello.

Gruppo dei Nizza

Ricostruito anche l’organigramma dei cartelli: per il gruppo dei Nizza operano tre degli indagati fermati oggi: Vincenzo Catania, Francesco La Spada e Fabio Magrì.

Gruppo Saitta

Per conto di Lorenzo Saitta gestiscono il traffico di marijuana 4 dei soggetti fermati oggi: Piero Giuffrida, Alfio Costanzo, Giuseppe Grasso e Giuseppe Costanzo.

 

Gruppo Morabito

A Picanello “lavorano” con i fratelli Rocco, Antonino e Salvatore Morabito, Concetto Di Mauro. Tutti e quattro sono finiti in manette oggi. I tre cartelli riuscivano a chiudere ordini a sei zeri con gli albanesi. E questo sta a significare che per poter pagare (in anticipo) le partite di marijuana l’organizzazione aveva messo su anche una serie di attività illecite per assicurarsi il denaro necessario. Dietro questo sistema ben oleato e collaudato ci sarebbe la famiglia Santapaola Ercolano. E la macchina investigativa sta lavorando per determinare quali erano e sono le fonti illecite di guadagno per poter garantire trasferimenti di denaro, anche 200 mila euro alla volta, in Albania.

 


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