Iachini riparte dalla difesa a tre |Senza Vazquez, ecco Trajkovski

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14 Luglio 2015, 08:30

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BAD KLEINKIRCHHEIM (AUSTRIA) – È un Palermo che ad oggi non può avere troppe certezze. Troppi pochi giorni a disposizione e assenti di lusso come Quaison e Vazquez, oltre ad un Belotti che si è unito al gruppo con qualche giorno di ritardo. A questi si aggiungono volti nuovi in mezzo al campo e in attacco, che staranno pur bruciando le tappe, ma devono ancora completare il processo di integrazione nel gruppo. Iachini sa di avere in mano un cantiere ancora aperto, tant’è che probabilmente aspetta almeno un paio di nuovi innesti, ma ha le idee chiare su come plasmare il suo nuovo Palermo in vista della stagione che inizierà ad agosto.

Una delle poche sicurezze è la difesa a tre. Il che non vuol dire che si tratti di un dogma, ma di un punto di partenza. Lo scorso anno la scelta di iniziare con la linea a tre ha pagato i suoi dividendi, così come quella di inserire in corsa lo schieramento a quattro. Un modulo che però non ha dato la giusta tranquillità ad un reparto non certo tra i migliori della massima serie, cosa che ha portato Iachini a scegliere per la vecchia strada. Non è da escludere, anzi, è assolutamente da considerare un asso nella manica quello del cambiamento della difesa a partita in corso. Un automatismo che i titolari degli ultimi mesi, Lazaar e Rispoli, hanno già assimilato alla perfezione.

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Tre dietro, poi un rebus. L’assenza di Franco Vazquez ha permesso a Iachini di conoscere ulteriormente le qualità di Aleksandar Trajkovski. Il trequartista macedone è sicuramente l’elemento che ha maggiormente impressionato in questi primi giorni in terra austriaca, con gli stessi compagni consapevoli di avere in squadra un elemento di totale affidabilità. Ed è proprio per questo che il resto della possibile formazione tipo resta ancora un punto di domanda: un Trajkovski in continua crescita potrebbe trovare eccessivamente stretto il vestito di vice Vazquez. Dall’altro lato ci sono un Belotti che scalpita, un Cassini che ha dimostrato di avere buoni colpi, e un Bentivegna che oltre a distinguersi per umiltà (è sempre il primo ad entrare in campo) prova a dire la sua. Tanta abbondanza, pur senza un vero centravanti d’area. Quanto basta per poter variare anche le proprie idee.

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14 Luglio 2015, 08:30

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