Iacp e assenteisti, l'ex commissario: | "Ho tentato di mettere le telecamere" - Live Sicilia

Iacp e assenteisti, l’ex commissario: | “Ho tentato di mettere le telecamere”

Assenteismo allo Iacp di Messina. Parla l'ex commissario: "Ho tentato di fare installare le telecamere. Ma i sindacati mi hanno bloccato". E in città non si parla d'altro.

Assenteismo a Messina
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MESSINA- Lo scandalo Iacp ha scosso Messina. Se ne parla nei bar, nei salotti, in casa. Da tutti, una domanda fra tutte: ” Ma nessuno, ai vertici dell’istituto, si è mai accorto delle numerose assenze dal posto di lavoro? 81 dipendenti, a turno, non c’erano negli uffici. Le scrivanie, vuote, parlano da sole. Come i ritardi nelle procedure esecutive. Come le pratiche inevase, ferme da anni. Ecco le risposte.

All’Iacp c’è stato chi aveva installato telecamere di sicurezza per controllare il personale. Ma è stato fermato dai sindacati. Si chiama Giuseppe Laface, è l’ex commissario a capo dell’ente case popolari sino all’ottobre del 2011 .”Su mia indicazione- ha detto – la dirigenza tecnica aveva fatto installare all’ingresso degli uffici di via Ettore Lombardo Pellegrino delle telecamere. Sia per la sicurezza di tutti, contro le “occupazioni” e le proteste, sia per controllare ingressi e uscite dei dipendenti. Ma i sindacati hanno contestato il provvedimento perché “l’occhio” controllava anche l’uso del badge e i movimenti degli impiegati. Mi hanno contestato formalmente – prosegue Laface – e sono finito all’Ufficio Provinciale del Lavoro, costretto a giustificare quell’atto.”

Ecco la risposta di un ex. Eccone un’altra, arriva dall’attuale commissario dell’Iacp, l’ingegnere e dirigente regionale, Venerando Lo Conti, nominato nel febbraio scorso dall’ex governo Lombardo; a Messina è anche commissario dell’Associazione Sviluppo Industriale. Lo Conti è ignaro: dice di non avere ancora letto gli atti dell’inchiesta. Sembra avere un’idea vaga della vicenda, ma vuole leggere carte. “Non ero in città – ha detto Lo Conti – e non ho idea di cosa sia stato notificato . Al mio rientro ne saprò di più e se ci saranno dei provvedimenti da assumere li prenderò”. Anche licenziamenti? “Se i fatti saranno accertati penalmente – risponde Lo Conti – si potrebbe arrivare anche al licenziamento dei dipendenti coinvolti”.

L’istituto Case Popolari è commissariato da oltre 5 anni. L’ultimo presidente è stato Giuseppe Santalco, esponente del Pdl, nel 2008. Prima di lui un altro Pdl, l’attuale deputato nazionale Vincenzo Garofalo, ne è stato presidente fino al 2003. Commenta così l’inchiesta: “Sono a fianco di chi lavora e di chi vigila affinché i dipendenti lavorino. Ho visto il video della Guardia di Finanza e mi dispiace che un ente come l’Iacp, che ha tanti lati positivi si sia ridotto così, ma chi sbaglia deve pagare. C’è tanta gente che non ha un lavoro e pensare che ci siano impiegati pubblici che hanno uno stipendio sicuro e mortificano così la disoccupazione fa riflettere”.


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Commenti

    L’IACP è sempre stato il trampolino di lancio di soggetti molto vicini alla politica o essi stessi politici. Le responsabilità sono abbastanza chiare ed evidenti: chi doveva controllare e intervenire non l’ha fatto, perché “distratto” da altri interessi.
    Tanto a pagare sono sempre i contribuenti….

    Reddito di cittadinanza, bonus di tutti i colori e per tutti in special modo ai più indigenti(?), ora paghiamo pure l’acqua, consumata a tichitè, agli abusivi che occupano le case popolari.
    E’ assodato che tutto ciò che gli enti pubblici pagheranno, dalle loro casse, i debiti che gli indigenti (?) non pagano li pagheremo SEMPRE quelli che siamo a reddito fisso.

    ” errori e silenzi ” perché gli errori li devono pagare sempre i soliti cittadini , che poi pagano tutti servizi ?
    Altro che silenzi , dovremmo affacciarci , e dai balconi urlare la nostra rabbia . Ma lo sappiamo , siamo
    una spugna assorbiamo tutti i soprusi .

    Ma i dipendenti di questo ente non fanno nulla? Subiscono queste ingiustizie e se ne stanno tranquilli? I rappresentanti sindacali dove sono?

    I dipendenti subiscono per paura di eventuali ritorsioni. Clima di omertà per semplice paura.

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