21 Aprile 2013, 09:48
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Premessa. “Potremmo vivere di turismo” è il luogo comune dei siciliani che non hanno la più lontana idea di come venga vista la Sicilia dall’esterno. Mi capita da sempre di fare da guida ad amici di altre regioni o stranieri che vengono a visitare la Sicilia o anche, più semplicemente, di predisporre per loro degli itinerari redatti in base al tempo che intendano trascorrere nell’isola, alla stagione e ai diversi gusti e interessi. Mi ha sempre colpito registrare, alla loro partenza, reazioni opposte. Quelli che assisto personalmente (prelevandoli all’aeroporto, conducendoli in auto per strade meno trafficate, portandoli in giro per monumenti seguendo percorsi particolari e scegliendo oculatamente tempi, luoghi, tragitti, ristoranti degni della licenza, ecc.) al momento della partenza, con un tantino di sincera invidia, mi dicono: “vivi in un paradiso!” Quelli che invece si avventurano per proprio conto, prima di ripartire, mi chiedono sconcertati una sola cosa: “ma come fai a vivere in quest’inferno?”
Ecco un problema/opportunità del turismo in Sicilia, tra l’inferno in cui sconsolatamente si riduce al paradiso che potrebbe invece essere grazie ad un Virgilio che ti accompagni sapientemente. La Sicilia non rientra tra le prime destinazioni in Italia del turismo di fascia alta, nonostante le innegabili potenzialità. Ciò è dovuto ai collegamenti aeroportuali, alle inadeguate strutture ricettive (in miglioramento) e soprattutto alla professionalità degli operatori (sempre abbastanza scarsa, salvo eccezioni). Come in un circolo vizioso, sappiamo attrarre -salvo poi lamentarcene- solo turismo “mordi e fuggi” oppure tentiamo una competizione, persa in partenza per via dei prezzi, con mete turistiche “low cost” (Tunisia, Croazia, Grecia, Egitto, …). Il nostro mercato potenziale andrebbe quindi riorientato verso la fascia medio-alta e il c.d. “turismo relazionale” potrebbe da subito trasformare in un’opportunità imprenditoriale ed occupazionale la situazione in cui attualmente versa l’offerta turistica di qualità, colmando, in termini di servizio, molte delle lacune di sistema lamentate.
Idea di impresa. Formare dei perfetti “padroni di casa” che conoscano profondamente il proprio territorio e lo sappiano però guardare con l’occhio e gli interessi di un viaggiatore curioso ed esigente, che parlino la sua lingua, che abbiamo grande dimestichezza con le tecnologie digitali e la navigazione in rete perché è con la rete che si pescano oggi i turisti migliori. Immagino un sito internet efficiente ed accattivante con cui cominciare a distanza la relazione con il viaggiatore prima dell’arrivo in Sicilia, rilevando gusti, interessi (natura, mare, archeologia, gastronomia, avventura, sport, cultura, shopping, ecc.), budget di spesa e sapendo quindi suggerire le migliori “dritte” sulla tipologia di albergo da prenotare, i luoghi da visitare, le cose da fare, le cucine da scoprire, con la disponibilità anche ad accompagnarlo personalmente, se gradito, al di fuori dei consueti circuiti “per turisti”. Il cuore dell’impresa sarà costituito da un data base continuamente aggiornato da operatori senior, con conoscenze ed esperienza diretta su cosa si possa suggerire nel tempo (per 365 giorni l’anno) e nello spazio (tra Sicilia orientale ed occidentale, incentrandosi necessariamente sui poli aeroportuali di accesso: Palermo/Trapani e Catania). Le esigenze fondamentali sono: dove dormire, dove mangiare, cosa fare e cosa vedere. Gli operatori junior gestiranno la relazione con il viaggiatore e saranno disponibili anche ad accompagnarlo in loco. L’offerta spazierà quindi da (A) semplici consigli dispensati on-line dagli operatori junior attraverso “app” di approfondimento scaricabili per smart phone o tablet che sostanzino una vera e propria scheda tecnica (continuamente aggiornata dai senior) su un luogo, un percorso, una “dritta”, un albergo, un ristorante, un monumento, ecc. Le app avranno un costo minimo, ma saranno rivendute tante volte a parità di sforzo per la loro produzione e aggiornamento mentre l’accompagnamento verrà fatturato a tariffa oraria. (B) “Pacchetti” per viaggiatori che preferiscano delegare l’intero o parte del programma di viaggio dove il margine del servizio deriverà dalla negoziazione dei prezzi con le controparti (alberghi, servizio di noleggio di veicoli con conducente, ristoranti, ecc.) agendo di fatto da micro tour operator con altissima capacità di personalizzazione. (C) Servizi accessori come il noleggio, per la durata della permanenza in Sicilia, di un tablet (es. Ipad) con scheda SIM domestica, contenuti e utilità precaricate di interesse del viaggiatore: si pensi, oltre a notizie storiche, culturali, ecc., ad un e-book come “Il Gattopardo” nella lingua del viaggiatore (magari un indiano o un brasiliano) o ad un film ispirato ad altra opera letteraria siciliana (se disponessimo poi di una decente banda larga dopo tanti soldi pubblici buttati in spese inutili, ma questa è un’altra storia…).
Ulteriori dettagli. Una scelta di campo auspicabile sarebbe quella dell’assenza di conflitti di interesse: si viene pagati solo dal cliente in modo da assicurare la massima indipendenza di giudizio su quanto si suggerisce. Il profilo del Virgilio in questione è giovane, dinamico, con attitudini relazionali e, necessariamente, poliglotta: dovrebbe esprimere il meglio del senso dell’ospitalità e della cortesia, tipica della cultura siciliana anche di fronte al cliente più esigente. Un profilo adatto per attitudini potrebbe essere rappresentato da chi è orientato all’insegnamento, ma anche agli sport o ai percorsi più avventurosi. I contenuti multimediali personalizzati potrebbero essere prodotti o acquistati da società specializzate come la palermitana InformAmuse, start up del Consorzio Arca. Tali contenuti potrebbero poi essere riversati in un CD/DVD oppure in una pagina on-line come “souvenir” utile al passaparola sul servizio offerto, integrati magari da foto geolocalizzate scattate dal viaggiatore stesso. Il profilo dell’operatore senior è invece sicuramente più maturo, con esperienza e competenza su cosa dovrebbe offrire un albergo 5 stelle o un ristorante di qualità, tale da poter documentare attraverso foto e annotazioni puntuali la scheda tecnica da riversare nelle app. Non si tratterebbe infatti di riportare l’intera offerta turistica siciliana, bensì di farne un’attenta e motivata selezione secondo precisi criteri (es. hotel di charme, grandi hotel, hotel per famiglie, sul mare, ecc.) suscettibili di promozioni e retrocessioni. La reputazione di un servizio in rete si conquista così.
Sinergie di mercato. Oltre che con i partner tecnologici sui contenuti, il servizio in questione presenta una naturale sinergia con i villas operator che selezionano case vacanza di particolare fascino per una tipologia di viaggiatori che amano calarsi pienamente nello stile di vita siciliano e per i quali si appronterebbero di fatto quei servizi tipici del concierge degli alberghi di lusso. Se disponessimo poi un vero turismo congressuale (servirebbe un centro congressi, ma anche questa è un’altra storia), tale servizio sarebbe particolarmente adatto alla permanenza di familiari e accompagnatori.
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21 Aprile 2013, 09:48