E il boss di Bagheria ordinò: | “Incendiate la villa dell’ingegnere”

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06 Giugno 2014, 13:59

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PALERMO – Incendi, sequestri di persona e bastonate agli anziani. L’indagine dei carabinieri sulla mafia di Bagheria svela dieci anni di violenze e rapine.

Il primo episodio accertato dai militari risale al 22 marzo 2004 quando un commando di tre persone fece irruzione nella villa di un ingegnere ad Aspra. Era un professionista che aveva lavorato anche per conto del Comune. Legarono il domestico, lo imbavagliarono e appiccarono le fiamme alla casa. Secondo la ricostruzione dei militari, gli esecutori materiali sarebbero stati Giuseppe Comparetto e Carmelo Bartolone. Il mandante, Onofrio Morreale, all’epoca reggente del mandamento bagherese. Il movente, il contrasto fra il patriarca Nicolò Eucaliptus e il professionista “colpevole” di avere venduto un’abitazione ad una persona non gradita al clan.

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Il collaboratore di giustizia, Sergio Flamia, ha raccontato di avere saputo dell’episodio da Massimo Fricano: “… mi vinni a cuntare ca c’abbruciaru a villa all’ingegnere”. Notizie de relato, dunque. Chi, invece, ha sostenuto di conoscere dettagli di prima mano è un altro collaboratore di giustizia, Stefano Lo Verso: “Una mattina sono venuti Bartolone e Comparetto al mio deposito. Io avevo messo un cappellino e gli occhiali. Bartolone mi dice ‘dammi questo cappellino e questi occhiali, dice sto venendo’ e si prende il cappellino e gli occhiali e se ne vanno col Comparetto. Dopo circa due ore Comparetto torna, mi fa salire nella sua macchina e mi porta ad Aspra. Dice ‘vedi niente in questa casa?’, indicandomi questa villa dell’architetto (in realtà era un ingegnere ndr)”. Cosa fosse accaduto Lo Verso lo avrebbe saputo da Comparetto: “… dice che gli avevano bruciato tutto l’interno della casa, addirittura c’era un egiziano che lavorava in quella famiglia… loro gli hanno suonato che gli dovevano consegnare della posta e sono entrati… Bartolone subito lo ha legato con il nastro adesivo, l’ha legato, lo hanno tirato fuori dalla stanza e hanno bruciato là i divani, quello che c’era”. E il movente?“Questo messaggio gli è stato dato da Morreale su incarico dell’Eucaliptus Nicola (sono genero e suocero ndr). Era un contrasto nato per una casa che aveva fatto acquistare a un altro soggetto.

Altre volte sarebbe stata l’esigenza di fare cassa a scatenare la violenza. A Carmelo Nasta, uno dei fermati del blitz di ieri, viene contestata una rapina ai danni di un anziano che nel marzo 2014 raccontava terrorizzato quanto accaduto ai carabinieri di Altavilla Milicia: “Questa notte, verso le due e mezza, mentre ero a letto mi sono visto svegliare da due persone che mi hanno bloccato e mi hanno imbavagliato ed iniziato a schiaffeggiarmi. I due mi hanno intimato di consegnare l’oro ed i soldi altrimenti mi avrebbero ammazzato. Hanno rovistato la stanza e dopo un po’ entrambi mi legavano le mani ed i piedi e andavano via”. Bottino: una doppietta da caccia e cento euro. E neppure un grammo d’oro.

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06 Giugno 2014, 13:59

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