Bando-trappola per gli studenti | Spariscono 15 milioni del Fse

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05 Settembre 2013, 11:40

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PALERMO – Un’iniziativa “troppo bella per essere vera”, quella dell’assessorato all’Istruzione e alla Formazione professionale, che nel 2012 ha fatto partire un avviso, consistente di sei misure, che prevedeva borse di studio per master e progetti di ricerca, e contributi all’assunzione di giovani laureati siciliani per circa 47 milioni di euro, finanziato dal Fondo sociale europeo.

E infatti non era vera, o quasi. Di queste sei misure, cinque non sono mai partite, e una, chiamata “misura 4”, ha scatenato molte polemiche. Non perché l’idea non fosse buona, anzi.

Il bando “Sicilia futuro” (questo prevedeva la misura) avrebbe messo, infatti, a disposizione dei vincitori una copertura costi fino a 50 mila euro per il rimborso di master di alto livello, anche all’estero, per neolaureati, un’indennità mensile di 1500 euro lordi e persino un rimborso, fino a 500 euro per i voli in Europa e 1000 euro per quelli oltreoceano, di un volo andata e ritorno dalla Sicilia alla città sede dei corsi. Per il bando era previsto un finanziamento di 15 milioni di euro, ‘spalmati’ in tre cicli, il primo dei quali è partito a luglio 2012 ed è stato, finora, l’unico ad essere finanziato. E soltanto in parte.

I vincitori della borsa messa a bando nel luglio 2012 sono stati 63: per loro era prevista una dotazione complessiva di 7 milioni e mezzo, ma dopo sette mesi di attesa, in cui i giovani partecipanti hanno o avrebbero dovuto iniziare il percorso di studio, la Regione ha erogato solo 1 milione e mezzo. Questo perché il bando, pubblicizzato poco e male, e al quale sono seguiti due rinvii delle scadenze per la presentazione delle domande, ha convinto molti a desistere.

Ma chi ha partecipato al concorso, e vinto la borsa, una volta iscritto al master ha dovuto pagarselo da solo. Parliamo di cifre che si attestano sui 20 mila euro, alcuni, anche negli Stati Uniti, con un costo che invece arrivava ai 45 mila.

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“Una borsa di studio per ricchi”, l’hanno definita i partecipanti, perché invece, chi non si poteva permettere di anticipare le somme in attesa del finanziamento della Regione, ha dovuto rinunciare al master scelto. Chi, invece, è stato in grado di anticipare le somme, al momento del rimborso ha avuto una brutta sorpresa: se nel bando era scritto che soltanto sul rimborso spese mensile da 1500 euro sarebbe stata applicata una tassazione, i partecipanti, ricevuti i bonifici, si sono accorti che erano state tassate anche le somme a copertura delle quote di iscrizione ai master. In questo modo, chi aveva scelto un master del costo di circa 40 mila euro ne ha persi più di 10 mila.

Ma non è finita qui. Per le borse del secondo ciclo messe a bando nel marzo 2013, invece, era stata prevista una dotazione di 4,5 milioni. Solo 2 milioni e mezzo, però, sono stati impegnati dalla Regione, ma nel frattempo l’Irfis, incaricato di gestire l’avviso, ha dichiarato di essere senza disponibilità. Per questo il terzo ciclo, che sarebbe dovuto partire quest’estate, è stato bloccato.

Che fine hanno fatto, allora, questi soldi? Se lo sono chiesti in tanti. Primi tra tutti i giovani che speravano di poter usufruire delle borse di studio, e oggi se lo chiedono anche la Flc Cgil Sicilia e Mariella Maggio, deputato regionale del Pd e vicepresidente della commissione Lavoro all’Assemblea regionale. La Maggio ha anche presentato un’interrogazione in commissione, e adesso si aspetta “risposte precise in merito alla vicenda dall’assessore Nelli Scilabra”. Risposte che, a sentire i ragazzi che hanno vinto le borse di studio, dall’assessore “non sono mai arrivate”.

Senza contare che adesso, a fronte delle criticità nei bandi e dei ritardi della Regione nel finanziare il programma, potrebbero arrivare sempre meno domande, e le risorse europee contenute nel programma Po Fse 2007-2013, quindi, andare perdute.

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05 Settembre 2013, 11:40

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