Ciem, la Regione restituisce | i soldi a... se stessa - Live Sicilia

Ciem, la Regione restituisce | i soldi a… se stessa

La società in liquidazione e l'assessorato all'Economia hanno sede allo stesso indirizzo. Eppure, la partecipata ha avanzato un decreto ingiuntivo da 640 mila euro. E l'amministrazione, nonostante le enormi difficoltà finanziarie di questo periodo, ha deciso di pagare. Senza nemmeno fare ricorso.

PALERMO – Vivono insieme. I loro soldi sono “in comune”. Eppure, uno ha obbligato l’altro a “restituire” qualcosa come 640 mila euro. Il paradosso ha sede in via Notarbartolo 17, a Palermo. Lì si trovano gli uffici dell’Assessorato all’Economia, e lì hanno sede tutte le società poste in liquidazione. Completamente in mano alla Regione, quindi. Finanziate dalla Regione.

Come il Ciem. Società che deve essere sciolta, già da qualche anno. Eppure, ecco che appena venti giorni fa, il dipartimento “Bilancio e tesoro” dell’assessorato all’Economia ha deciso di impegnare la somma di 640 mila euro proprio a favore del Ciem. Il motivo? Un decreto ingiuntivo che la società – già in liquidazione, appunto, – ha inoltrato alla fine del 2013 al Tribunale di Palermo e quindi all’assessorato stesso. Seicentoquarantamila euro, per una società destinata a sciogliersi.

I primi di gennaio, il servizio partecipazioni e liquidazioni dell’assessorato chiede all’Ufficio Affari legali decide di inviare quel decreto ingiuntivo all’Avvocatura dello Stato “al fine delle proposizione dell’atto di opposizione”. Secondo l’Avvocatura, però, “la pretesa creditoria risulta giuridicamente fondata”. Così, l’assessorato all’Economia decide di non presentare nemmeno ricorso. E di “procedere al pagamento del decreto ingiuntivo” pari a 640.503,75 euro. Somme che usciranno, insomma, dall’assessorato per andare nelle casse di un ente messo in liquidazione dallo stesso assessorato. Un paradosso. Soprattutto in un momento come questo, nel quale l’amministrazione sta affrontando problemi evidenti persino per assicurare stipendi e il funzionamento stesso della “macchina”.

In realtà, questa vicenda è solo l’ultima puntata di una storia paradossale. Già poche settimane fa, infatti, il Ciem aveva inoltrato una serie di decreti ingiuntivi nei confronti, tra gli altri, dell’Irfis. Una società interamente nelle mani della Regione. E a dire il vero, il tribunale in quel caso aveva dato torto alla società in liquidazione. Ma a far discutere, era stata soprattutto l’assurdità della situazione. Gli enti regionali, infatti, prima di procedere a ingiunzioni o ricorsi, hanno il dovere di provare tentativi di conciliazione. In fondo, fanno parte della “stessa famiglia”.

E non a caso, la vicenda sollevò i dubbi di qualche deputato dell’Ars. Antonio Malafarina, ad esempio, ha anche annunciato la presentazione di un’interrogazione “per verificare la fondatezza di quanto letto su Livesicilia. Se i fatti corrisponderanno a quanto scritto dal giornale, – ha detto il parlamentare – chiederò che gli atti siano consegnati alla Procura contabile per verificare eventuali responsabilità”. Ma come detto, stavolta la fantasia si è spinta persino oltre. Se qualche settimana fa il Ciem – società in mano alla Regione – ha chiesto indietro i soldi all’Irfis – società interamente regionale – stavolta la società è andata direttamente alla fonte. All’assessorato. Che vigila sulle partecipate e controlla le liquidate. Ciem compresa. E il paradosso è tutto lì: “E’ impegnata – si legge nel decreto dell’assessorato all’Economia – la somma di 640.503,75 in favore delal società Ciem spa con sede in Palermo, via Notarbartolo, 17”. I soldi, l’assessorato deve recapitarli a quell’indirizzo. Che è anche il suo.


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