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Il Consiglio sfiducia Catania: approvata la mozione, è polemica

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08 Giugno 2021, 21:03

6 min di lettura

PALERMO – Il consiglio comunale di Palermo sfiducia Giusto Catania. Al termine di una seduta a nervi tesi, Sala delle Lapidi vota una mozione contro l’assessore alla Mobilità che in realtà non avrà alcun effetto automatico: la normativa prevede la sfiducia al sindaco, non ai componenti di giunta, ma il segnale politico è inequivocabile visto anche l’esito della votazione che ha visto 21 favorevoli, un astenuto e nessun contrario, con la maggioranza che ha lasciato l’Aula.

E dire che oggi sarebbe dovuto essere il giorno della sfiducia a Maria Prestigiacomo, ma il consiglio ha invece deciso di prendere di mira il responsabile alla Mobilità e leader di Sinistra Comune. La maggioranza ha provato a fare muro, ma i numeri sono stati schiaccianti e la mossa delle opposizioni ha costretto anche i gruppi dialoganti col sindaco a schierarsi per il sì alla sfiducia, nonostante le perplessità sulla mozione.

Come detto, si tratta di un atto meramente politico e che non avrà alcun effetto: Catania, neanche presente alla seduta, potrà restare al suo posto e del resto appena ieri il sindaco aveva difeso la Prestigiacomo, ma in generale tutti gli assessori, proprio da possibili sfiducie. “Sono atti strumentali e velleitari, il consiglio è sovrano ma non ha competenze su questo – aveva detto il Professore – Vogliono la sfiducia? La presentino contro di me”. Il voto di oggi però crea un problema politico al centrosinistra, specie in vista del 2022: il M5s, futuro alleato degli orlandiani, del Pd e della sinistra, ha infatti votato contro Catania e cioè non solo in contrapposizione al resto della futura coalizione, ma proprio contro il leader di un futuro alleato. Voto favorevole alla sfiducia anche di +Europa, di Forza Italia al completo, dei renziani e di tutti i gruppi di centrodestra.

Dall’assessore Catania nessun commento, ma al momento solo un tweet: “Una risata vi seppellirà”, con tanto di foto di Gruocho Marx.

Le reazioni

“Oggi il consiglio ha sfiduciato il peggiore tra gli assessori del sindaco Orlando, ossia Giusto Catania – dice il capogruppo della Lega Igor Gelarda – La sfiducia all’assessore è un atto politico importante e le contestazioni vanno da una Ztl incomprensibile e dannosa, alla incapacità assoluta sulla gestione del traffico della città più trafficata d’Italia, ai ritardi sul Prg e tanto altro. Un assessore veramente coscienzioso, che si rende conto che l’organo eletto dai cittadini palermitani lo ha sfiduciato dovrebbe dimettersi immediatamente perché vuol dire che non gode più del favore della città. Dopo la sfiducia a Giusto Catania sarà la volta di altri, tra cui Fabio Giambrone, vicesindaco e delfino di  Leoluca Orlando. Saranno tutti gli assessori, a turno, a essere sfiduciati e poi si arriverà alla sfiducia del sindaco. Saranno tutti chiamati, davanti ai palermitani, per le responsabilità della loro cattiva gestione. Sfiduceremo tutti coloro che hanno sostenuto e che sostengono questo malgoverno di Leoluca Orlando. Palermo deve essere liberata”.

“Sono soddisfatto del voto ampio alla mozione di sfiducia nei confronti dell’assessore Giusto Catania – dice il leader di +Europa Fabrizio Ferrandelli – La mozione poggia su diversi punti di criticità e di mancato rispetto istituzionale. L’assessore Catania, infatti, mostra assenza di dialogo e confronto democratico con l’organismo consiliare, glissando nei fatti la possibilità di un percorso condiviso che possa, con atti deliberativi e strumenti propri dell’organo, affrontare e risolvere definitivamente importanti problemi. La questione più recente, in ordine di tempo,  riguarda la sospensione della Ztl in sfregio alla deliberazione del consiglio e delle richieste corali dei commercianti. Indicazione che l’assessore ha disatteso emanando d’imperio un suo provvedimento. Il tutto senza considerare le altre criticità bene note alla cittadinanza che riguardano l’insostenibilità del traffico cittadino da ponte Corleone passando in via Belgio, dalla Cala per arrivare alla Fiera del Mediterraneo. Un vero incubo quotidiano. Altrettanta preoccupazione registriamo in merito alla gestione del trasporto pubblico in città. Si constata, infatti, una sensibile riduzione delle corse e un preoccupante disequilibrio nei conti dell’azienda in questione. A queste puntuali contestazioni seguono continue offese alla cittadinanza da parte dell’assessore Catania, squalificando il ruolo che riveste. Oggi arriva dall’aula una sfiducia politica che è un segnale inequivocabile di bocciatura sulle sue politiche e sulla capacità gestionale, a salvaguardia del rispetto istituzionale che merita l’organismo di pianificazione e controllo. Ci sono voluti anni per questo voto, ma meglio tardi che mai”.

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“La mozione di sfiducia all’assessore Catania, votata oggi quasi all’unanimità dal consiglio comunale di Palermo, è l’esito scontato di un’esperienza amministrativa costellata di fallimenti: i cittadini, quotidianamente imbottigliati nel traffico, non sentirebbero la mancanza di un assessore che ha dimostrato di non saper dialogare con la città e di piegare a logiche elettorali ogni scelta. Adesso Catania abbia un sussulto di dignità e si dimetta”. Lo dicono Dario Chinnici eGianluca Inzerillo, capigruppo di Italia Viva e Iv-Sicilia Futura al consiglio comunale di Palermo.

“Un segnale ed un voto politico che purtroppo il sindaco non coglierà, continuando a raccontare una città che non esiste. Un voto che, mi auguro, ci porti alla sfiducia al primo cittadino per liberare presto Palermo da questa ormai insostenibile amministrazione”. Lo dichiara Marianna Caronia.

“La sfiducia a Giusto Catania era inevitabile: anni di scelte sbagliate, di provvedimenti imposti, di assenza di confronto con le categorie produttive che hanno provocato danni incalcolabili a Palermo. Questa è solo la prima di una serie di mozioni di sfiducia che hanno un unico obiettivo, mandare a casa il sindaco Orlando e la sua giunta il prima possibile per ricostruire la città”. Lo dice il capogruppo di FdI Francesco Scarpinato.

“Mentre importanti finanziamenti dello Stato, che darebbero respiro alle casse asfittiche del comune, rimangono al palo, la nuova maggioranza del Consiglio Comunale, formata da tutte le forze di opposizione, preferisce prelevare e votare una mozione di sfiducia del 2019 che non produrrà alcun effetto utile per la città e che richiama questioni ormai ampiamente superate – dicono in una nota congiunta Barbara Evola, capogruppo di Sinistra Comune, Rosario Arcoleo, capogruppo del Pd, e Valentina Chinnici, capogruppo di Avanti Insieme – Il Prg, infatti, è all’ordine del giorno del Consiglio Comunale, osteggiato proprio da chi prima sbraitava in aula perché venisse presentato; il contratto di Rap, invece, è stato approvato l’estate scorsa. Se l’intento della mozione era quello di lanciare un segnale politico al sindaco, riteniamo, invece, che l’unico messaggio, negativo, stia arrivando alla città  sul modo in cui questo Consiglio vuole proseguire la sua attività. Sinistra Comune, Partito Democratico e Avanti insieme non parteciperanno più a lavori d’aula snervanti e improduttivi, durante i quali si istruiscono processi sommari a funzionari, dirigenti, assessori, segretario generale, minando continuamente la credibilità delle istituzioni. Siamo pronti e pronte ad entrare in aula e a partecipare al dibattito quando si affronteranno atti che hanno una ricaduta reale sulla vita di cittadini e cittadine, come il piano triennale delle opere pubbliche”.

“La maggioranza Frankenstein da nuovamente segno di sé, ancora una volta a danno dei palermitani e delle palermitane che continuano a pagare un gettone di presenza a dei consiglieri comunali che invece di occuparsi dei problemi della città a partire dal Piano Regolatore o dal Bilancio, utilizzano le sedute di consiglio per approvare mozioni che non hanno alcuna efficacia – dichiara Vincenzo Fumetta, segretario provinciale di Rifondazione Comunista – Una vergogna che però è al tempo stesso anche un segno di chiarezza verso la città. Infatti con l’approvazione di questa inutile mozione, la maggioranza Frankenstein formata dalle destre a dal M5S ha dimostrato di essere contro le politiche di mobilità messe in campo da questa amministrazione comunale e dall’assessore Catania, fin dal 2012.
Un segnale preciso in vista delle prossime elezioni amministrative, in cui tutti i palermitani potranno scegliere se far fare alla città un salto indietro di 10 anni o continuare nel solco tracciato in questi anni nel campo della mobilità sostenibile”.

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08 Giugno 2021, 21:03

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