Il coro di voci: |”Accertare le responsabilità”

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18 Dicembre 2012, 20:47

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Il cardinale Paolo Romeo

PALERMO – In una giornata scandita dal lavoro dei vigili del fuoco per estrarre le ultime vittime dalle maceria della palazzina di via Bagolino, le reazioni al crollo non sono tardate ad arrivare. Oltre dalle istituzioni, anche dal Comune, dalla società civile e dalla comunità Cattolica di Palermo si sono levati cori di dolore , reazioni allo shock di una notte terribile e di una giornata crudelmente vuota di speranza.

L’appello è unanime: le responsabilità devono essere accertate. Stamattina infatti l’assessore al Territorio Agata Bazzi ha dichiarato a Livesicilia che partiranno senz’altro le indagini, sebbene ormai il danno sia avvenuto. E si è però difesa sull’argomento prevenzione: “Gli accertamenti sull’edilizia privata vengono effettuati continuamente, ma è quasi impossibile tenere sotto controllo città di 800mila abitanti che soffre di anni di incuria e abusivismo”, poi ha continuato “Ma decenni di abusivismo non si sconfiggono in poco tempo. Il problema è che di abusivismo si muore, non è solo una questione di furbi che infrangono le regole”.

E dei “furbi” ha parlato anche il presidente della Cassa Edile di Palermo, Fabio Sanfratello: “Siamo d’accordo con l’assessore Bazzi, ma riteniamo che i ‘furbi’ vadano fatti pagare e che nel settore delle costruzioni occorra severità e rigore nel controllare che le regole siano rispettate”. E dopo la replica all’assessore Bazzi, Sanfratello ha sottolineato che “La Cassa edile di Palermo invita l’amministrazione cittadina ad avviare un percorso comune per promuovere, anche attraverso la Scuola edile e il Cpt che compongono insieme alla Cassa il Sistema bilaterale delle costruzioni, la legalità e il rispetto delle regole nell’edilizia a Palermo”.

E sulla mancanza delle regole dell’edilizia si sono espressi i circoli di Palermo di Legambiente, che hanno chiesto una riqualifica del territorio dall’abusivismo dilagante: “La nostra città ha la gran parte del suo territorio compromesso per l’edificazione selvaggia. Interi quartieri sono stati edificati abusivamente anche per la mancata attività di controllo continuato del territorio”. Poi sono arrivate le richieste all’Amministrazione comunale: “Ancor prima di attivare il nuovo piano regolatore, chiediamo di definire i piani particolareggiati e di utilizzare le volumetrie storiche dell’abusivismo, attraverso una politica di recupero e di riqualificazione del territorio. Chiediamo, infine, l’intensificazione dell’attività di controllo del territorio al fine di evitare altri tragici eventi”.

Sulla stessa lunghezza d’onda anche Nadia Spallitta dell’Idv, vice presidente vicario del Consiglio Comunale, che si è concentrata sugli aspetti tecnici della vicenda: “La situazione di molti dei fabbricati palermitani è indubbiamente critica e ad alto rischio. Ci si deve attivare per eliminare il pericolo di crolli”. Poi ha sottolineato la parte che l’amministrazione può giocare in futuro per evitare il ripertersi di un dramma simile: “Esiste un apposito capitolo di bilancio, dove vengono appostate talune risorse per consentire, attraverso contratti aperti, di eliminare pericoli per la pubblica e privata incolumità. Da anni sono stanziati e non utilizzati circa 10 milioni di euro, destinati a queste finalità. Auspico pertanto che l’Amministrazione trasmetta al Consiglio Comunale la proposta di regolamento per l’erogazione di questi contributi”. Secondo la Spallitta infatti esiste una forma di controllo del territorio che non viene utilizzata: “Il libretto dei fabbricati, una sorta di “ carta d’identità” dell’immobile che ne indica le caratteristiche e la storia, consentisce di individuare, preventivamente, gli eventuali interventi necessari per la messa in sicurezza dello stesso”.

Infine il cardinale Paolo Romeo, arcivescovo di Palermo, ha parlato dalla Cattedrale: “Il crollo della palazzina è un evento tragico che ci deve fare interrogare sulle responsabilità, su cosa si fa e facciamo realmente per proteggere e promuovere la vita dei cittadini”. Queste le prime parole di reazione ad una tragedia che ha scosso le coscienze cittadine, lasciando un cicatrice scoperta sulla pelle di Palermo.

Bandiere a mezz’asta a Palazzo Comitini, sede della Provincia. Lo ha disposto il Presidente della provincia, Giovanni Avanti. “Esprimo vivo cordoglio ai familiari delle vittime – sottolinea Avanti – nella speranza che avvenimenti così drammatici non debbano più accadere. L’auspicio è quello che si possa intervenire al più presto per assicurare la dovuta stabilità soprattutto alle abitazioni del centro storico e dei quartieri popolari”.

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18 Dicembre 2012, 20:47

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