Cultura e Spettacolo

Il cuore monarchico di Trantino e “Il Re soldato”

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27 Novembre 2020, 10:36

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Il cuore di Enzo Trantino batte ancora per la monarchia. Guai a pensare il contrario. In fondo, l’intera vicenda politica del principe del foro catanese nella destra missina va letta attraverso la lente d’ingrandimento monarchica. A partire dall’ingresso nella fiamma tricolore: una scelta figlia della fusione tra i sociali e il Partito Democratico Italiano di Unità Monarchica, che nel 1972 diedero vita al Movimento Sociale Italiano – Destra Nazionale.

Sebbene viva l’impegno pubblico in maniera ormai ritirata, Trantino ha di recente firmato la prefazione a Il Re soldato e il convegno di Peschiera. 8 novembre 1917 (Etabeta, 2020) del castiglionese Stefano Papa.  “Vittorio Emanuele III, con i panni di un semplice soldato, era tra i suoi ragazzi sin dall’inizio del conflitto spostandosi da un punto all’altro del fronte, assicurando la propria presenza e il proprio supporto, con giornaliere visite alle zone di operazione estese per 650 chilometri”, racconta. 

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“Aveva, appena iniziata la guerra, – scrive ancora Trantino – lasciato il Quirinale che da residenza reale si trasformò in ospedale militare. Era stato educato alla vita di trincea da generali di larga fama. I soldati si esaltavano davanti ai disagi condivisi con il loro comandante”. Insomma, introducendo il testo di Papa, l’ex parlamentare rilegge la figura di Vittorio Emanuele III in una maniera decisamente romantica. Una ricostruzione probabilmente vera. Tuttavia, i fatti degli anni a venire, hanno legittimamente consegnato alla storia un’immagine di lui diametralmente opposta.

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27 Novembre 2020, 10:36

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