Il destino della Ztl in mano al Tar | Martedì è il giorno della verità

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03 Dicembre 2016, 19:54

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PALERMO – Sarà martedì il giorno della verità per Leoluca Orlando e per la sua rivoluzione della mobilità palermitana. Il 6 dicembre, infatti, il Tar sarà chiamato a esprimersi sul ricorso presentato da un vasto cartello di associazioni e cittadini contrari alla nuova versione della Ztl: nonostante le dimensioni ridotte e le concessioni fatte da Palazzo delle Aquile, infatti, non si è placata la protesta nei confronti della Zona a traffico limitato.

Dalla lettera dei parroci ai cortei di piazza, dalle insegne spente alle richieste di incontro, il fronte del “no” alla Ztl è tornato agguerrito e compatto: la tesi è che il provvedimento, così come è stato pensato e attuato, non garantisca la diminuzione dello smog e soprattutto stia dando il colpo di grazia alle attività commerciali che lamentano cali vistosi del fatturato, in assenza di un servizio di trasporto pubblico degno di questo nome.

Una visione totalmente contrapposta a quella del Professore che invece snocciola dati e mostra cartine per dimostrare che il trasporto pubblico funziona ed è sempre più usato, che la Ztl fa diminuire lo smog e non provoca ingorghi al di fuori del proprio perimetro e che l’Amat sta facendo tutto il possibile, al netto di qualche errore di comunicazione. “Sospendere o annullare la Ztl sarebbe da irresponsabili, non vogliamo essere complici dell’uccisione di mezzo milione di persone nell’Ue per lo smog”, ha ammonito Orlando che lanciato, in modo velato, una frecciatina anche al Tribunale. La tesi difensiva del Comune si basa sul fatto che non è dimostrata la connessione tra Ztl e calo degli affari, puntando invece su studi e analisi approfondite che non possono essere messi in discussione da chi non ha le competenze.

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Due filosofie talmente contrapposte che il Tar non avrà vita facile nel decidere, soprattutto alla luce dei precedenti. E’ passato solo qualche mese dalla bocciatura della prima versione della Ztl, che provocò quasi uno scontro tra il Comune e i giudici amministrativi, accusati di aver fatto una scelta più “politica” che basata sui fatti. Il mezzo ribaltamento in Cga ha ridato fiato alle trombe del Professore che poi, complice la vicinanza delle urne, ha fatto decadere il ricorso presentando un secondo provvedimento, assai più leggero del primo. Ma l’avvio della Ztl, il 10 ottobre, ha scatenato nuovamente la protesta dei commercianti e riacceso una miccia che ormai sembrava spenta. Da qui il nuovo ricorso, il ricompattamento del fronte anti-Ztl e le proteste, contro cui Orlando ha puntato il dito.

Il 23 novembre in realtà c’è già stato un piccolo antipasto della querelle giudiziaria, con il Tar che ha respinto la richiesta di sospensiva urgente. Una decisione che, dicono gli esperti, non influirà su quanto accadrà il 6 dicembre, ma che assegna comunque al Comune il primo round.

Al di là del merito della questione, però, è innegabile che la scelta del Tar avrà conseguenze politiche dirompenti. Il sindaco sa bene che la mobilità è un tema scottante, specie sotto elezioni, e i cantieri sparsi in città certamente non aiutano. Se il Tar dovesse approvare la Ztl, Orlando potrebbe gonfiare il petto e affrontare gli ultimi mesi di mandato facendosi forte di una nuova idea di mobilità; se invece il Tar dovesse nuovamente bocciare il provvedimento, il Professore dovrebbe affrontare il fuoco di fila delle opposizioni pronte a puntare il dito contro l’amministrazione.

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03 Dicembre 2016, 19:54

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