Cronaca

Il folle piano della droga: un catanese a capo della gang di narcos

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04 Dicembre 2021, 11:26

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NAPOLI – Quando lo hanno arrestato, in pieno agosto, aveva già ricevuto il pagamento dagli albanesi per far arrivare un ingente quantitativo di droga attraverso i suoi aerei privati. Alberto Eros Amato, originario del catanese (nato a Grammichele), sarebbe a capo di un’organizzazione – operante tra l’Albania e la Toscana – capace di fare arrivare carichi di cocaina dal Sud America e di hashish dal Nord Africa attraverso una fitta rete di contatti tenuti attraverso cellulari criptati.

La maxi operazione del Gico della Guardia di Finanza di Napoli e Salerno – su coordinamento della Dda partenopea – hanno permesso di disarticolare un gruppo criminale transnazionale che trafficava droga. Oltre al gruppo italiano, capeggiato secondo gli inquirenti dal catanese, è stato falcidiato anche l’organizzazione albanese. Sono 11 in totale le persone arrestate tra Pistoia, Pisa, Roma, Milano, Novara, Salerno e Varese, tra queste 9 erano state fermate in quanto si pensava ci fosse un concreto pericolo di fuga.

Il 45enne catanese è titolare occulto – secondo il Gico – di una società svizzera di trasporto merci, la GPS spa Global Aviaton Supplier che su incarico degli albanesi “curava l’importazione della droga in Italia con voli privati”. Il piano, mai realizzato, era di fare arrivare due carichi di stupefacenti, uno addirittura da 600 kg di cocaina proveniente dal Sud America e l’altro, di hashish, anche questo cospicuo, da Casablanca, attraverso contatti con un trafficante di droga che gli indagati, nelle intercettazioni, chiamavano “il colonnello”.

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Alberto Eros Amato, per questo lavoro, aveva già ricevuto dagli albanesi 520mila euro.  Gli albanesi sarebbero arrivati a minacciare di morte la sua famiglia per farsi restituire i soldi. La cocaina sarebbe dovuta arrivare all’interno di una ventina di valigie con un volo transcontinentale. I bagagli, grazie alla collaborazione di un complice nello scalo, sarebbero dovuti passare indenni ai controlli. Il suo complice Andrea Garofalo, 33 anni, anche lui destinatario di un provvedimento cautelare, avrebbe avuto la funzione di raccordo con l’organizzazione albanese e il gruppo del catanese. 

Questa operazione trae origine dal sequestro di hashish e anfetamina nel porto di Salerno da parte della Guardia di Finanza nel giugno 2020. Da quel blitz sono partite delle intercettazioni che poi si sono sviluppate in due inchieste. Entrambe hanno in comune il catanese Alberto Eros Amato, che ad Agosto è finito in manette per aver organizzato un traffico ‘della droga del combattente’ (pasticche di captagon) dalla Siria al Medio Oriente, attraverso il porto di Salerno. 

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04 Dicembre 2021, 11:26

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