Catania

Il fucile, gli interrogatori e il movente: un giallo da risolvere

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02 Dicembre 2022, 10:34

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CATANIA. E’ sera tardi. Meglio, è già notte quando dall’azienda agricola prendono la via del rientro gli inquirenti della Procura di Catania.
Per quanto è stato possibile, è stato scandagliato ogni palmo dell’abitazione dove viveva Ancuta Georgeta, la donna che ieri è stata rinvenuta cadavere all’interno della proprietà che si trova tra le campagne che dividono i Comuni di Paternò e Belpasso.
Georgeta, classe ’79, è una cittadina di nazionalità romena. Separata (semmai, in questo fatto specifico a differenza di tanti altri, possa voler dire qualcosa) e con una figlia che non viveva con lei ma che si trova nel paese d’origine assieme all’ex marito.

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I militari dell’Arma sul luogo del ritrovamento del cadavere.

In un primo momento si era anche sparsa la voce che potesse trattarsi di un caso di suicidio. Dubbi poi fugati già da una prima ricostruzione dei fatti con un delitto avvenuto a colpi di fucile. Si tratterebbe di un fucile da caccia.  
I rilievi effettuati dal reparto delle investigazioni scientifiche dei carabinieri sono proseguiti per tutta la serata. Un lavoro incessante ostacolato solo in parte dalla complicità delle tenebre ma che ha permesso di verificare come dietro l’omicidio possa esservi una mano “inesperta”.
I militari hanno ascoltato per tutta la notte chi vive quotidianamente all’interno dell’azienda dove la vittima lavorava con la mansione di operaia.

Un elemento fondamentale per le indagini è rappresentato dagli interrogatori che i militari di piazza della Regione a Paternò hanno condotto nei confronti di chi conosceva la donna.
Un omicidio che la momento resta senza movente ma sul quale potrebbero non tardare ad arrivare sviluppi sulla scorte delle indagini coordinate dal Sostituto procuratore Magda Guarnaccia.

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02 Dicembre 2022, 10:34

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