CATANIA – Cambi al vertice in Sac. Sembra si sia giunti a un accordo per la presidenza della Società che gestisce lo scalo etneo. Parrebbero infatti pronte le dimissioni del presidente attuale, Enzo Taverniti, per lasciare il posto a Salvatore Bonura, già presidente dell’Intersac, la società che gestisce la holding comproprietaria insieme al Comune di Comiso della società di gestione dell’aeroporto Vincenzo Magliocco, e nome avanzato per la presidenza della Camera di Commercio intorno al quale, la settimana scorsa, si è consumata una piccola crisi (numero legale mancato, seduta saltata).
A guidare la società che gestisce l’aeroporto, dunque, potrebbe essere proprio l’uomo che, nel 2012, era stato indicato da Pietro Agen, allora presidente della Camera di Commercio, come possibile presidente. All’epoca, si optò però per due volti nuovi, affidando l’amministrazione della Sac a Nico Torrisi e la presidenza a Giuseppe Giannone, espressione del territorio ragusano. Una decisione ritenuta illegittima dal Tribunale di Catania, tanto che il Cda dovette esprimersi nuovamente, riportando alla guida dell’aeroporto Gaetano Mancini, come amministratore delegato ed Enzo Taverniti, espressione di Confindustria di Ragusa, come presidente. Se i rumors dovessero essere confermati, dunque, non solo la presidenza tornerà a un catanese, ma si paleserebbero nuovi equilibri all’interno del consiglio camerale, con la prova di forza degli industriali, con cui Bonura sembrerebbe aver trovato un accordo, come conferma a LivesiciliaCatania lo stesso Agen. “Bonura era il nostro candidato per evitare la guerra, ma lo abbiamo trovato dall’altra parte – afferma il presidente Confcommercio Sicilia che ricorda come nel 2012 il suo nome fu però scartato. “Evidentemente – sottolinea – oggi è ritenuto adeguato”.
In ogni caso, è lo stesso presidente di Confcommercio a dichiarare di non essere interessato a occupare poltrone ai vertici Sac “Non ci interessa” – ammette, facendo intendere di voler puntare sulla Camera di Commercio, mantenendo però l’uscio socchiuso per un possibile accordo, prima di passare all’attacco. “Abbiamo voluto dare un segnale – aggiunge Agen – dicendo che eravamo pronti a fare un accordo. Siamo ancora disposti – conclude: se riusciremo, bene, se si vorrà lo scontro, allora siamo pronti a scontrarci”.
