Catania

Il giorno di Salvini in tribunale|Comizi e cortei, città blindata

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03 Ottobre 2020, 05:17

3 min di lettura

CATANIA – Una tre giorni preparata con cura, il conto alla rovescia, i comizi annunciati per tempo, bagni di folla, interviste in diretta facebook e migliaia di selfie. È il processo 3.0 di Matteo Salvini, che è riuscito a trasformare il suo primo appuntamento con la giustizia, sostanzialmente, in uno show.

Il giorno dell’udienza

Una città blindata, con 500 agenti disposti nei punti chiave in assetto anti sommossa. Il tribunale, nel quale a partire dalle 9.30 si svolgerà l’udienza preliminare, che vede Matteo Salvini imputato con l’accusa di sequestro di persona, sarà isolato dal resto della città. Previsto un corteo organizzato dalla sinistra e dai movimenti antagonisti a piazza Trento, a poche centinaia di metri dal tribunale.

Nave Gregoretti

Matteo Salvini comparirà davanti al presidente dei Gip Nunzio Sarpietro, giudice di altissimo profilo.

Il leader della Lega, “abusando dei poteri” di ministro dell’Interno, avrebbe “privato della libertà personale” i 131 migranti bloccati a bordo della Gregoretti per circa quattro giorni”.

Esattamente, si legge negli atti giudiziari, “dalle 00:35 del 27 luglio 2019 fino al pomeriggio del 31 luglio”.

Il presunto reato di Matteo Salvini sarebbe stato consumato in quei caldi giorni di luglio, fino al momento dello sbarco, avvenuto nel porto di Augusta.

Le accuse

Il Senato ha concesso l’autorizzazione a procedere nei confronti di Salvini, le accuse sono di “sequestro di persona di 131 migranti aggravato dall’essere il responsabile un pubblico ufficiale”.

Contestata anche l’aggravante di aver commesso il reato “anche ai danni di minorenni”. Accuse che l’ex ministro ha sempre respinto, trasformandole in volano per nuova propaganda politica. Inoltre, proprio durante il conto alla rovescia in vista dell’udienza, Salvini ha diffuso su facebook la memoria difensiva, ribadendo di non avere alcunché da nascondere.

La difesa

“Mi sembra surreale – sostiene Salvini – dover subire un processo penale esclusivamente per aver adempiuto il mio dovere di Ministro dell’interno”.

Il leader della Lega sottolinea di aver agito ” in linea con il programma di Governo che godeva della fiducia del Parlamento”.

Articoli Correlati

Le intercettazioni di Palamara

L’ex ministro dell’Interno dedica la parte finale della sua memoria difensiva alle intercettazioni emerse nell’ambito del procedimento a carico del giudice Luca Palamara, ex componente togato del Csm.

“Da uomo delle Istituzioni – dice Salvini – da leader politico e da semplice cittadino, confido, senza timore, nel giudizio della Magistratura.
Non potrà sfuggire, tuttavia, che tale fiducia vacilla al cospetto delle notizie sugli intendimenti di alcuni importati magistrati italiani”.

Salvini pubblica per esteso i dialoghi che lo riguardano. “Bisogna attaccarlo”, avrebbe detto Palamara riferendosi a Salvini, mentre parlava con un collega.

Lo sbarco

Tornando alla sera dello sbarco, i primi a scendere furono una donna incinta con la propria famiglia. Si registrarono momenti di alta tensione nel mondo politico, con il tribunale dei minorenni che si impegnò per lo sbarco di 16 minori non accompagnati. Poi l’annuncio di Salvini, il 31 luglio, dell’autorizzazione allo sbarco ricordando che i migranti sarebbero stati ospitati dal altri Paesi dell’Unione europea.

Due tesi

Per il tribunale dei ministri Salvini avrebbe “sequestrato” i migranti, di diverso avviso la Procura guidata da Carmelo Zuccaro, che aveva chiesto l’archiviazione.

Zuccaro non ha ritenuto che “l’attesa di tre giorni” dei migranti, configurasse il sequestro di persona, sottolineando la mancanza di un obbligo “per lo Stato di uno sbarco immediato”.

Inoltre sulla nave “sono stati garantiti assistenza medica – ha rilevato la Procura – viveri e beni di prima necessità” e “lo sbarco immediato di malati e minorenni”.

Tesi non condivisa dal Tribunale dei ministri che ha contestato a Salvini anche di avere “”determinato consapevolmente l’illegittima privazione della libertà personale” dei migranti “costretti a rimanere in condizioni psicofisiche critiche” su nave Gregoretti e dall’Aula di Palazzo Madama che ha concesso l’autorizzazione a procedere.

Il processo entra nel vivo, insieme allo show.

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03 Ottobre 2020, 05:17

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