Il medico-sindaco e il boss| Quell’incontro al Policlinico

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21 Febbraio 2017, 12:35

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PALERMO – Gennaio 2013. Sebastiano Bonventre, allora sindaco di Alcamo, viene sentito dai poliziotti. Racconta di una strana visita ricevuta in ospedale. Bonventre è medico di chirurgia generale al Policlinico di Palermo. Ed è negli ambulatori dell’ospedale che nel giugno-luglio 2012 riceve la visita di Salvatore Giacalone, uomo fidato di Ignazio Melodia, entrambi arrestati oggi per mafia. Bonventre e Giacalone si conoscevano da tempo. Erano compagni alle scuole elementari. “Ricordo che ero stato eletto sindaco da pochi giorni, si presenta un paziente – mette a verbale l’allora primo cittadino alcamese – con regolare ricetta medica per effettuare una visita specialistica. Lo indirizzai presso il reparto di odontoiatria. Quel soggetto dopo avere effettuato la visita ritornava nel mio ambulatorio e solamente allora mi diceva di chiamarsi Salvatore Giacalone e di essere stato un mio compagno di classe”.

Poi, l’uomo entrò nei dettagli: “Giacalone mi diceva che negli ultimi nove anni era stato in giro, facendomi intendere che era stato ospite delle patrie galere e mi chiedeva di seguirlo all’esterno della struttura in quanto aveva necessità di conferire con me in modo riservato e mi invitava a lasciare il mio telefono cellulare…”. La passeggiata prosegue “lungo i viali dell’ospedale, e sottolinea come loro, facendomi intuire che rappresentava altre persone, nulla da me pretendevano in qualità di sindaco, ma utilizzando un un frasario tipicamente mafioso, mi facevano intendere che in qualche modo volevano essere favori nelle scelte amministrative del Comune di Alcamo”. Giacalone aggiunge che “Anche Ignazio, che sarebbe stato da lì a poco scarcerato, era uno di loro… la mia posizione di sindaco si metteva certamente a rischio di eventuali ritorsioni da parte di imprecisati personaggi e loro erano pronti a intervenire a mia difesa nel caso in cui avessi richiesto il loro diretto intervento”.

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Bonventre, nel giugno del 2015 si dimetterà da sindaco di Alcamo, dopo un avviso di garanzia per il reato di abuso d’ufficio e lesioni personali. “Dall’amministrativo al penale – protestò in quei giorni Bonventre – qualunque percorso appare, pertanto, buono per paralizzare regolarmente ogni attività di governo della città”.

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21 Febbraio 2017, 12:35

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