Il mistero sulla morte della cingalese | Inquirenti cercano tanica di benzina

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21 Aprile 2013, 20:05

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L'appartamento di via Giovanni Prati 28 dove è stato trovato il cadavere della cingalese

CATANIA – Una morte dai contorni pieni di mistero. E’ stato il giorno degli interrogativi oggi per i residenti di Picanello. Nel quartiere non si fa altro che parlare della tragica fine di Maduri Warnacula, la cingalese trovata carbonizzata ieri pomeriggio nella sua abitazione a seguito di una violenta esplosione, in cui è rimasto coinvolto il marito, ricoverato in fin di vita nel reparto grandi ustioni del Cannizzaro. La procura, ieri pomeriggio, ha immediatamente aperto un’indagine per omicidio volontario. Per gli investigatori, infatti, non possono esserci altre ipotesi che l’omicidio visto che la 42enne è stata trovata dai vigili del fuoco con il collo e i piedi legati con un cavo elettrico: immobilizzata, forse per non permetterle di muoversi o scappare. Difficile la ricostruzione del delitto: l’incendio ha completamente distrutto la stanza dove è stato rinvenuto il cadavere, bruciando ogni elemento che poteva essere utile ai carabinieri del Comando provinciale che stanno indagando.

I militari, questa mattina, sono tornati nell’abitazione in Via Giovanni Prati 28 dove la coppia dello Sri Lanka abitava da un po’ di tempo insieme al figlio 14enne che ieri, al momento dell’esplosione, era al catechismo nella parrocchia dove si sta preparando per il sacramento della cresima. Hanno svolto un nuovo sopralluogo per cercare una tanica, o i resti di un qualche contenitore del liquido infiammabile che avrebbe provocato, a causa della saturazione dell’ambiente, la violenta deflagrazione. Non si esclude, però, che il presunto assassino sia scappato portando con sé il fusto di carburante.

Nulla al caso, comunque, per il sostituto procuratore Agata Santonocito che sta coordinando le indagini condotte dai carabinieri. Sono stati svolti tutti gli interrogatori: parenti, amici, conoscenti. E’ stato sentito anche il figlio che è stato affidato alla sorella della vittima, il solo familiare che vive a Catania. L’unico che potrebbe sciogliere i dubbi è Sarath Moragoda, il marito di Maduri. La speranza è che possa superare il decorso post operatorio e riprendersi, anche se le ustioni sul 90% del corpo hanno provocato lesioni gravissime. Il 45enne ha tutte le risposte: chi ha legato la moglie? Come è stato appiccato l’incendio? Come è riuscito a uscire e allertare i vicini?

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Questa mattina i vicini si sono trincerati nel silenzio. Aver saputo che c’è un’indagine per omicidio fa tappare la bocca. “Era una coppia tranquilla e innamorata – raccontano a monosillabi alcuni clienti del supermercato di Via De Caro, a pochi metri dall’esplosione e dove molte volte i due cingalesi andavano a fare la spesa – questa notizia ci ha sconvolto”. C’è chi si lascia sfuggire poi un inquietante interrogativo: “E se fosse stato il marito?” “Impossibile – risponde un giovane – lo conoscevo troppo bene, è stata una terza persona. E speriamo i carabinieri la trovino presto e la assicurino alla giustizia”.

 

 

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21 Aprile 2013, 20:05

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