24 Aprile 2019, 19:54
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PALERMO – In duecento almeno, ognuno con una valigia di cartone al seguito, per farsi portavoce del disagio dei giovani siciliani costretti a lasciare la propria terra. Martedì 30 aprile alle 12, il “movimento delle valigie” si radunerà davanti a Palazzo dei Normanni per lanciare un segnale alla politica in un momento di legalità e orgoglio siciliano: lo stesso giorno, infatti, alla sede dell’Ars andrà in scena una serie di iniziative per ricordare Pio La Torre, in occasione del trentennale della sua scomparsa.
La mente dietro il movimento è il sacerdote palermitano padre Antonio Garau, supportato da altre figure religiose considerate “di trincea” come don Cosimo Scordato, don Pino Vitrano, don Enzo Volpe e fra’ Loris. “Però non è un movimento di preti – spiega subito Garau –. C’è la loro partecipazione, ma in quanto guide che hanno raccolto l’appello di chi sa che i figli, dopo tanti sacrifici, sono costretti ad andare via in assenza di alternative. È un raccogliere la voce di chi non ha voce, che comunque non è una cosa che viene da me, ma il compito della Chiesa”.
Padre Garau e i duecento con la valigia non hanno in mente proteste spettacolari e non vogliono confronti con nessuna personalità politica. “La novità è questa: non dobbiamo essere ricevuti da nessuno, ma solo far notare che va fatto il proprio dovere in questa terra che sta morendo. Poi ognuno ha la propria coscienza. E non ci interessa parlare con questo o con quel politico perché vogliamo che sia tutta quanta la politica a rimettere al centro la Sicilia e i giovani della Sicilia”.
Quello del 30 aprile sarà il primo incontro, ma un secondo è già in programma per il primo giugno: “In quell’occasione ci sarà anche don Fortunato Di Noto, impegnato con ogni mezzo contro la pedofilia – annuncia don Garau –. Anche i vescovi hanno ricevuto il nostro messaggio e c’è chi sta già lavorando sul tema, come monsignor Giuseppe Marciante di Cefalù. Ma è importante che si capisca che ci sono anche tanti laici e giovani, soprattutto universitari – conclude – che vogliono parlare con altre associazioni a loro vicine, allargare il cerchio, e farsi vedere tutti uniti e con le valigie di cartone”.
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24 Aprile 2019, 19:54