Catania

Il nipote di Messina Denaro “scommette” sui Placenti

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03 Marzo 2021, 21:42

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CATANIA – L’impronta mafiosa nell’inchiesta Doppio Gioco della Guardia di Finanza è data dai fratelli Placenti, i bookmakers della mafia. I boss di Lineri da quasi un decennio hanno deciso di allargare gli affari illeciti nel mondo delle scommesse on line. Nelle oltre 300 pagine dell’ordinanza firmata dal gip Santino Mirabella sono finiti verbali e intercettazioni che documentano la ‘rete’ di contatti (anche internazionali) che Carmelo e Giuseppe Gabriele sarebbero riusciti a creare attraverso le piattaforme del ‘gioco d’azzardo’ on line. Un patrimonio di conoscenze che addirittura – come hanno detto gli inquirenti in conferenza stampa – avrebbero condiviso con Cicco Guttadauro, il nipote del superlatitante di Castelvetrano Matteo Messina Denaro. E nei faldoni dell’inchiesta catanese sono citate conversazioni e scambio di sms tra i catanesi e i trapanesi. Contatti che risalgono al 2011. Di questo ‘rapporto’ tra Guttadauro e Placenti ne parlano anche i collaboratori di giustizia, come Pippo Scollo – ex reggente di Lineri – e Fabio Lanzafame – battezzato dalla stampa il ‘pentito delle scommesse’. Con le sue rivelazioni sono scattati arresti in mezza Italia alcuni anni fa. A Catania Carabineri e Guardia di Finanza conducono l’inchiesta RevolutionBet che coinvolge proprio i ‘boss’ di Lineri, frazione di Misterbianco. 

Tra Guttadauro e Placenti emerge anche la figura di Carlo Cattaneo di Castelvetrano che – come racconta Lanzafame – gli sarebbe stato presentato dai Placenti “come un soggetto vicino ad ambienti criminali della zona del trapanese. Era cugino di un tale Francesco (quasi sicuramente Guttadauro, ndr) che ho conosciuto e che mi dissero era quello che comandava”. 

Guttadauro nel 2011 “grazie al suo stretto rapporto con i fratelli Placenti – annotano gli investigatori palermitani – che gestivano a Catania la rete delle scommesse on line, è riuscito ad entrare in tale circuito, affiancando Carlo Cattaneo, già operativo nel settore”. La condivisione di interessi tra gli ‘scomettitori’ catanesi e il nipote della primula rossa si sarebbe protratta sino a fine 2013, quando è stato arrestato Guttadauro. 

Tra dicembre 2011 e gennaio 2012 c’è un costante scambio di sms tra Vincenzo Placenti (fratello degli indagati Carmelo e Giuseppe, ndr) e Ciccio Guttadauro che dimostrano un legame di ‘profonda stima e amicizia’ tra i due che si definivano “fratelli” e “di altra pasta” rispetto agli altri. “La definitiva consacrazione dell’accordo affaristico-mafioso stretto nell’ambito nelle scommesse on line si evinceva dagli sms intercettati il 24 febbraio 2012”. 

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Messaggi da cui emergerebbe “che i loro accordi economici” sarebbero “cementati dalla comune appartenenza ad una fratellanza (evidentemente quella mafiosa) fondata su principi che non vanno mai traditi (“Ma tu lo sai ke siete miei fratelli e quindi noi non facciamo brutte figure .. Penso ke anke io lo sono x voi .. Noi siamo nati con certi principi e li porteremo avanti fino la fine … Tvb ricordatelo sempre .. lo fratelli maski no ne ho, ma ho a voi”. 

Vincenzo Placenti, nel 2012, è stato arrestato per armi. A quel punto Cattaneo avrebbe preso contatti con Carmelo per portare avanti gli affari delle scommesse on line. In una telefonata tra Guttadauro e Cattaneo si fa riferimento a “Melo” per mostrargli la chat di una conversazione “Skype” dove ci sarebbero di dettagli sui nuovi ‘siti’ proposti da Lanzafame, che all’epoca gestiva una serie di piattaforme specializzate in giochi d’azzardo.

GUTTADAURO: ehi Cà…
CATTANEO: siccome io devo parlare con Melo… VELASCHES (fonetico)… GUTTADAURO: cosa?
CATTANEO: con MELISSA SATIA voglio andare a parlare… con Melo…
GUTTADAURO: ah…
CATTANEO: se mi metti la password di skype quella… tipo una che so io… che… glielo faccio vedere…
GUTTADAURO: eh… dici tu entrare in skype… dici?
CATTANEO: eh! Dove c’è ancora la conversazione…
GUTTADAURO: eh… allora ti mando… allora entri… allora devi entrare sul profilo di skype… allora ti mando la user… il coso e la password…
CATTANEO: no la password non c’è bisogno… ci metti… ce la cambi tu direttamente e poi.. 

La password che sarebbe stata scelta dal giovane di Castelvetrano sarebbe stato Diabolik1. E cioè uno dei soprannomi dello zio latitante Matteo Messina Denaro. Affetto di “famiglia”. 

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03 Marzo 2021, 21:42

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