09 Agosto 2019, 06:02
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PALERMO – Nella mafia degli incontri fra vecchi e nuovi boss ce n’è uno che ha un valore simbolico più forte di altri.
Il 7 maggio del 2018 i carabinieri del Nucleo investigativo di Palermo stavano monitorando gli spostamenti di Settimo Mineo, il boss di Pagliarelli che da lì a poco, il 29 maggio successivo, avrebbe presieduto la riunione della nuova cupola di Cosa Nostra in una palazzina a Baida. La commissione non si riuniva dall’arresto di Totò Riina.
Mineo, come ricostruisce il mensile S in edicola, si muoveva parecchio. Seguendo il padrino di Pagliarelli gli investigatori hanno registrato i contatti con Gregorio Di Giovanni di Porta Nuova, Francesco Colletti di Villabate, Leandro Greco di Ciaculli e Giovanni Buscemi di passo di Rigano, e cioè con coloro che avrebbero partecipato all’assise mafiosa. Ed è sempre seguendo l’anziano boss che sono emersi i rapporti con gli Inzerillo di Passo di Rigano.
Nel corso di una delle tante giornate piene di impegni, il suo appariva come un tour per aumentare prestigio e consenso, Mineo l’anno scorso ha fatto tappa alla Noce. Qui ha incontrato Salvatore Alfano, già condannato per mafia. Mineo era giunto in piazza principe di Camporeale a bordo di una Mercedes.
Ecco cosa hanno annotato gli investigatori: “Alle ore 11:24, si intratteneva per qualche minuto a conversare con Alfano Salvatore. All’atto di congedarsi, i due si salutavano con un abbraccio ed un bacio sulla bocca. Non può non sottovalutarsi questo gesto fortemente sintomatico della comune appartenenza all’associazione criminale di tipo mafioso”.
Tra Mineo, 81 anni, e Alfano, 63 anni, ci sono più di vent’anni di differenza. L’incontro del bacio non è l’unico monitorato dagli investigatori.
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09 Agosto 2019, 06:02