Il pediatra aggredito: | "Poca fiducia nei medici" - Live Sicilia

Il pediatra aggredito: | “Poca fiducia nei medici”

L'ospedale Di Cristina di Palermo

Parla il medico picchiato al Di Cristina: "Ho perso i sensi, poi ho riaperto gli occhi e ho provato grande delusione".

PALERMO – E’ molto provato, sconfortato. Dopo essere stato aggredito, tre giorni fa all’ospedale dei Bambini, è stato trasportato al Civico. Il medico del reparto di Nefrologia del Di Cristina è stato preso di mira dal papà di una piccola paziente: Spintonato con violenza è finito per terra, battendo la testa. Ha perso conoscenza.

Quando ho riaperto gli occhi e mi sono reso conto di quello che mi era successo, ho provato una grande delusione. La provo tuttora perché questa disavventura mi ha confermato la sfiducia dei cittadini nei confronti della Sanità, nonostante la nostra buona volontà e la voglia di fare sempre del nostro meglio”. Sono queste le parole con cui il pediatra del Di Cristina commenta quanto accaduto. Il suo tono di voce è amareggiato, ha mal di testa e vertigini e dovrà eseguire una nuova tac per ulteriori accertamenti.

“Non mi era mai successo – racconta a LiveSicilia -. Le aggressioni verbali purtroppo non sono una novità, ma quelle fisiche, per giunta in un momento in cui non c’era alcuna tensione in reparto, sinceramente non me le aspettavo”. Già, perché il medico non si sarebbe reso conto che gli animi si stavano surriscaldando: all’improvviso il padre di una bambina avrebbe protestato per l’attesa troppo lunga, poi l’avrebbe strattonato.

La situazione era tranquilla, da lì a poco la piccola avrebbe dovuto ripetere delle semplici operazioni per un esame ambulatoriale completamente indolore. Si trattava di una visita che avrebbe completato il quadro clinico, per accertare una disfunzione vescicale. Abbiamo dovuto ripetere le varie fasi più volte nel corso della stessa mattinata, perché doveva bere e poi svuotare la vescica. L’attesa era inevitabile e, tra l’altro, noi medici ci eravamo messi a completa disposizione di questa famiglia, programmando la visita extra, post ricovero. Nel frattempo, inoltre, bisognava essere pronti ad ulteriori consulenze e visite. E noi non siamo molti. Purtroppo la reazione è stata la peggiore che potessi aspettarmi”.

Il caos ha preso vita intorno alle 13. Il medico si è ritrovato a terra, sotto choc. I colleghi hanno chiamato i carabinieri e il 118. E il risultato è stato un trauma cranico: “Purtroppo – aggiunge il medico del Di Cristina – i pazienti non sono sempre in grado di valutare il loro stato e non considerano gli altri che invece sono in emergenza. In questo caso non si trattava di un esame urgente, né di un intervento salvavita. Al punto che, fino a quel momento, tutto era andato bene”.

“Spero quest’uomo non avesse la reale intenzione di farmi del male – prosegue – e che il suo spintone sia stato provocato da un eccessivo nervosismo, anche se immotivato. Ci sono casi in cui il paziente ha ragione, in cui non riesce ad accettare la sofferenza e l’attesa, ma sono ormai convinto che in molti sono prevenuti nei confronti dei medici. A loro dico che il nostro unico interesse è di aiutarli e che avere il dente avvelenato nei confronti di chi ha come priorità quella di aiutare il prossimo, è unicamente dannoso”.

Nel frattempo i sindacati ribadiscono la necessità di interventi concreti sul fronte della sicurezza per il personale ospedaliero. Negli ultimi mesi gli episodi più violenti si sono verificati nei pronto soccorso di diversi nosocomi palermitani e in un caso l’intera area riservata al triage è stata distrutta dai parenti di un paziente. In quel caso ad avere la peggio è stato anche un addetto alla sorveglianza, a cui è stato sferrato un pugno. Ma il personale ospedaliero è finito più volte nel mirino, specie al pronto soccorso del Civico e a Villa Sofia. Il motivo è quasi sempre lo stesso: c’è chi pretende di scavalcare il turno. E la rabbia viene sfogata su chi si ha davanti, medici ed infermieri.


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